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Sciopero della fame per le borgate, dopo quattro giorni arriva il collasso

Per ottenere l'approvazione di opere di urbanizzazione per due borgate del Municipio IX, il Consigliere democratico Alessandro Lepidini ha messo uno sciopero della fame. Dopo 4 giorni di digiuno è però arrivato il collasso

Strade, illuminazione pubblica, servizi. Nella borgata del Municipio IX, ed in particolare a Santa Fumia e Paglian Casale, manca tutto. Motivo per il quale, l’Ente di prossimità ha chiesto che il Commissario Tronca approvi le opere di urbanizzazione ancora non realizzate. Finito il mandato, questa firma non è arrivata. E per questo il Consigliere democratico Alessando Lepidini,ha avviato uno sciopero della fame. Culminato con un ricovero al Santo Spirito.

L'AVVIO DELLA PROTESTA - “Senza la firma non me ne vado”  aveva annunciato alcuni giorni fa il Presidente della Commissione Ambiente del IX Municipio. La firma che non arrivava era quella del Commissario Francesco Paolo Tronca, e serviva per “adottare i piani di recupero di due centri abitati che aspettano da tempo l’approvazione delle opere di urbanizzazione, quali strade, illuminazione pubblica, scuole e servizi” aveva spiegato Lepidini nei giorni scorsi. 

IL REGIME COMMISSARIALE - Tuttavia la firma, “stando a quanto riferito dal Prefetto Ugo Taucer, capo gabinetto del commissario Tronca, esula dal regime commissariale – ha ricordato il Consigleire Dem – ma il Municipio ha indicato più volte questa urgenza come priorità politica e il primo febbraio lo stesso Taucer ci aveva rassicurato sull’approvazione dei toponimi”. Da qui nasce l’intenzione del Consigliere di partire con uno sciopero della fame, protrattosi fino alle 4 di sabato 28 maggio.

LO SCARICABARILE - Dal Campidoglio, la protesta si è poi spostata al Quirinale. “Di fronte alla replica del Campidoglio, dove venivano rinviate le scelte alla futura amministrazione, ho sottolineato al Capo dello Stato che, non approvare oggi le delibere sui piani di recupero di Santa Fumia e Paglian Casale, significa perdere non solo un anno e mezzo di lavoro, ma la stessa fiducia riposta dai cittadini nelle istituzioni che continuano a sentirsi abbandonati – scriveva in una nota Lepidini un giorno fa, aggiungendo l’intenzione di  rimanere ancora davanti al Quirinale. E’ tuttavia allarmante questo continuo scaricabarile per firmare due delibere portate avanti dal IX Municipio in tempi record. Questo fatto, a mio avviso grave, la dice lunga sui compiti, sulle responsabilità reali e soprattutto sugli obblighi nei confronti dei cittadini che assistono impotenti all’inerzia amministrativa”. 

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