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Stadio della Roma, fumata bianca: Vitek ha comprato i terreni di Tor di Valle

Il magnate ceco ha rilevato da Unicredit il centro commerciale Maximo ed i terreni su cui è stato progettato lo stadio. Esce di scena Parnasi. Ora i Friedkin dovranno trattare con Vitek

Rodovan Vitek ha deciso di puntare su Tor di Valle. Il ritardo accomulato sulle iniziali previsioni di acquisto, aveva suscitato qualche dubbio sulle reali intenzioni del magante ceco. Invece l’operazione è andata in porto.

L'acquisto del Maximo

L’investimento dell'imprenditore boemo, era legato ad un’altra importante operazione: l’acquisto dello Shopping Center Maximo. Del centro commerciale è finora stato titolare Parsec, del gruppo Unicredit. Ma la banca aveva stabilito di venderlo, insieme alle altre proprietà del gruppo Cap Dev. Il via libera è arrivato alle ore 15 del 13 ottobre. In quella data il consiglio d’amministrazione di Unicredit ha infatti deciso di approvare il passaggio di consegne.

I terreni a Tor di Valle

La CPI, società dell’immobiliarista Ceco, oltre ad acquisire la Cap Dev (e quindi il centro commerciale Maximo) ha sottoscritto un altro atto di compravendita. Questa volta con Eurnova, la società della famiglia Parnasi che finora aveva detenuto la proprietà dei terreni di Tor di Valle. L’area dell’ippodromo ed il progetto relativo al cosiddetto “Stadio della Roma”, sono state cedute all’imprenditore Boemo.

Il costo delle due operazioni, sommato, si aggira sui 250 milioni di euro ma il valore del progetto è di gran lunga superiore e si attesta sui 600. I terreni a Tor di Valle ed il progetto urbanistico invece cubano una sessantina di milioni: ovvero circa il 25% dell’intero costo dell’operazione.

Vitek e lo stadio fatto bene

La mossa di Vitek può rivelarsi decisiva per sbloccare la partita legata allo “stadio fatto bene”. Per i  Friedkin, che ora dovranno trattare direttamente con lui. E per l’amministrazione Raggi. La sindaca ha ancora l’intenzione di chiudere la propria consiliatura, potendo contare sull’avvio dei sofferti lavori a Tor di Valle. Non ha molto tempo per farlo e deve ancora superare le resistenze d’una parte della sua stessa maggioranza. 

Per terminare il mandato con un taglio del nastro sull’ansa del TEvere, la Sindaca può ora giocarsi la carta dei Friedkin, una famiglia interessata ad investire nella Capitale e nell’As Roma. Ed anche quella di un immobiliarista dalle solide finanze che, come stanno facendo gli americani a Trigoria, ha deciso di investire sulla Città Eterna. Potrebbe non bastare per convincere i dissidenti. Di certo, però, Raggi ha oggi qualche spunto in più per provare a persuaderli.
 

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