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Deleghe e collaboratori Municipio IX: Roma Capitale mette il veto

Eliminata dal nuovo Statuto di Roma Capitale la figura dei Consiglieri Delegati, rimane la possibilità di scegliere dei "consulenti esterni". Scelta che però, non spetta al Presidente Santoro ma al Sindaco Marino

La pratica di assegnare deleghe ai Consiglieri Municipali piuttosto che a soggetti esterni. Come quella di ricorrere a consulenze esterne, anche senza alcuna forma di rimborso, non è una novità per i Municipi. Nel corso della passata Consiliatura, fu oggetto di un’aspra polemica tra l’allora presidente Calzetta ed una parte consistente della sua maggioranza, allora targata Pdl, alla fine della quale mutarono gli equilibri interni al partito, con la nomina di un nuovo Capogruppo. Ma anche da parte dell'opposizione non mancarono le critiche. 

I CONSIGLIERI DELEGATI DEL MUNICIPIO - Il ricorso ad alcuni delegati in seno al Consiglio e di varie figure di “collaboratori referenti” è stata presa in consegna anche dall’attuale Giunta Santoro. Sono tre infatti i delegati sinora nominati. Il primo è stato il Consigliere  PD Patrizio Chiarappa, che ha ricevuto con l’ordinanza n.3 la nomina di delegato alle politiche del commercio e centri commerciali naturali”. Quattro mesi più tardi è stata la volta di Francesco de Noia (PD) “nominato delegato alle politiche della mobilità ecologica” e sempre nella stessa giornata (16 gennaio) anche la Consigliera di SEL Sonia Cardillo è stata “nominatoa delegata degli stili di vita e dell’economia sostenibile”.

I COLLABORATORI DEL MUNICIPIO - Tre sono stati anche i “collaboratori/referenti” che il Presidente Santoro ha scelto: ovvero Mauro Polimani (13 settembre) alle politiche per l’innovazione, la formazione e lo sviluppo economico; Michele Bollino (13 settembre) “per le politiche per il progetto strategico e per lo sviluppo del Municipio IX” ed Alberto Voci (16 gennaio) per le “politiche per la pianificazione e la rigenerazione urbana e TPL”.

NUOVO STATUTO NUOVE REGOLE - Il problema, rispetto al passato, sussiste. E lo spiega il Segretario – Direttore Generale di Roma Capitale Liborio Iudicello. “A seguito di comunicazioni pervenute al Segretariato-Direzione Generale, si è avuto modo di rilevare che presso alcuni Municipi sono stati affidati a singoli Consiglieri, c.d. ‘Delegati’ compiti specifici o deleghe alla cura di particolari settori dell’amministrazione municipale. Tale pratica, tuttavia, non può ritenersi possibile nell’attuale quadro ordinamentale”.  Precisa subito Iudicello che aggiunge come la scelta “di non è ovviamente casuale né frutto di disattenzione, ma costituisce portato di riflessioni di natura politico-istituzionale maturate nel corso del procedimento di approvazione del nuovo Statuto e che hanno trovato l’attuale esito nella determinazione dell’Assemblea Capitolina di non riproporre l’esperienza dei c.d. Consiglieri Delegati”.

SCEGLIE IL SINDACO -  In relazione alle figure dei collaboratori esterni “lo Statuto, al comma 6 dell’articolo 24, prevede ora che il Sindaco per limitate e particolari esigenze, può affidare a personalità esterne agli organi e all’Amministrazione di Roma Capitale, lo svolgimento, a titolo gratuito, di compiti di collaborazione su temi di interesse della comunità cittadina, delimitandone funzioni e termini”. Il Sindaco quindi, e non il Presidente di un Municipio come chiarisce ulteriormente il Segretario – Direttore Generale Iudicello “Lo Statuto riserva al Sindaco l’esercizio di detta facoltà che – a differenza di atti istituti che trovano proiezione anche nell’ordinamento del decentramento – non conosce una previsione analoga in ambito municipale”. 
Se dunque le figure dei Consiglieri delegati sono state soppresse nel nuovo Statuto di Roma Capitale, la possibilità di mantenere delle consulenze esterne, sempre a titolo gratuito e per “limitate e particolari esigenze”. A condizione che siano, però, rinominati dal Sindaco Marino e non  più dal Presidente del Municipio.

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