Impianto di compostaggio nel cuore dell'agro romano: proposta respinta
Al vaglio del Municipio IX il progetto di un mega impianto di compostaggio al km 21 di via Laurentina. De Juliis: "I cittadini non possono nemmeno realizzare un portico e lì si vogliono costruire 40mila mq di capannoni. Proposta inaccettabile"
Non c'è pace nell'agro romano meridionale. Nonostante il vincolo paesaggistico, il quadrante continua ad essere appetibile. Lo dimostra la notizia diffusa giorni fa di un nuovo impianto destinato alla frazione organica, che si vorrebbe realizzare al km 21 della via Laurentina. Un'ipotesi che è stata sottopsta al vaglio della Commissione Ambiente.
I VINCOLI - "Dalle carte emerso che l'impianto è in pieno 'vincolo Bondi' e, parzialmente, ricade anche nel parco di di Decima Malafede – ha osservato il Capogruppo di Forza Italia Massimiliano De Juliis - Per questo motivo troviamo singolare che, mentre i cittadini all'interno di questi vincoli non riescono a realizzare un portico, vedono i toponimi di recupero urbanistico fermi (per trasformare le zone ex abusive finalmente in quartieri e fornirli di servizi) altri invece pensano di realizzare capannoni per 40.000 metri quadri.
I RIFIUTI ORGANICI DI TUTTA ROMA - Non si tratterebbe di un impianto di piccole dimensioni. A Solfatara è infatti stato ipotizzato il compostaggio di 240 tonnellate l'anno di rifiuti organici. "Vi verrebbe trattato tutto l'umido di Roma proveniente dalla raccolta differenziata – ricorda De Juliis, che sottolinea poi altre difficoltà legate al progetto come "i vincoli idrogeologici ed i disagi per una mobilità già al collasso sulle vie Ardeatina e Laurentina". Per tutte queste ragioni, il Capogruppo di Forza Italia ha dichairato che "per noi, considerati i vincoli, questo impianto non è realizzabile e la conferenza di servizi non dovrebbe neanche essere aperta".
