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Venerdì, 19 Aprile 2024
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EUR: in piazza per difendere i reparti del Sant'Eugenio

Un presidio per ribadire che l'ospedale dell'EUR resta un punto di riferimento per 350mila persone e non deve chiudere. "Non è possibile che i malati a Roma debbano attraversare la città per esser curati"

Non ci stanno i lavoratori del Sant’Eugenio a veder chiudere alcuni reparti dell’Ospedale. La decisione, già in passato contestata, continua a suscitare proteste. Questa mattina all'ingresso del nosocomio c'era un discreto gruppo di persone, impegnate con striscioni, cartelli e megafono,  a manifestare in difesa della struttura ospedaliera.

LE RICHIESTE  - Al presidio hanno preso parte cittadini, lavoratori, associazioni territoriali come Laurentes ed alcuni rappresentanti politici. Tra questi l’ex Presidente del Municipio Pasquale Calzetta, il Coordinatore dei Club Forza Silvio di Roma Simone Foglio e Davide Bordoni, coordinatore romano di Forza Italia. “Manca personale e alcuni reparti non sono utilizzati – hanno successivamente commentato Bordoni e Gramazio – e questo avviene dopo che sono stati spesi 50 milioni di euro. Chiediamo alla direzione sanitaria di spiegare le scelte che hanno portato a tutto ciò”.

LE RIPERCUSSIONI - Alla manifestazione, erano presente anche Laura Pasetti ed i Consiglieri municipali  di Forza Italia Gino Alleori e Massimiliano De Juliis. “Abbiamo  chiesto a gran voce che l'ospedale mantenga inalterate le sue funzioni e che i reparti che oggi risultano chiusi e fatiscenti vengano ristrutturati – ha premesso il Capogruppo forzista del Municipio IX – I problemi vanno dal pronto soccorso, perennemente affollato, all'oncologia, alla patologia respiratoria, alla radiologia, alle sale parto di cui molti risultano chiuse, alla medicina nucleare e all'ematologia”.

IL CONSIGLIO STRAORDINARIO - L’utenza che il Sant’Eugenio riesce a coprire è davvero molto vasta. Secondo una stima al ribasso, rispetto ad altri numeri usciti in giornata “L' ospedale copre una porzione di territorio dove abitano almeno 350.000 persone, ed è quindi impensabile la sua anche parziale dismissione” ha  sottolineato De Juliis, preoccupato che il nosocomio possa “fare la fine del CTO”. Soprattutto “è impensabile che a Roma i malati, già sofferenti, debbano attraversare la città per avere delle cure”.  Il Municipio tornerà ad esprimersi sulla vicenda del Sant’Eugenio giovedì, con un Consiglio Straordinario che è stato convocato per giovedì alle ore 13. “Ci saranno i vertici della Asl e chiederemo, anche in quella sede - conclude il Capogruppo De Juliis - un  impegno forte da parte della regione Lazio”.

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