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LUNEUR: sparito sotto “una coltre di anomalie ed opacità”

Il Codacons accende i riflettori sulle giostre ferme del Luneur. Interessata la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti, cui si chiede dipredisporre controlli sul corretto uso dei fondi pubblici e sulle responsabilità del caso

Anche l’associazione dei consumatori  Codacons, scende in campo nella vicenda che ha portato alla chiusura del Luneur, il parco giochi meccanico più antico d’Italia. Lo ha fatto, sollecitando le istituzioni competenti a far luce sulle modalità con cui sono stati utilizzati e stanziati i fondi pubblici. Per ravvisare se ci sono stati dei danni per la collettività.

STRANEZZE ED OPACITA' - La vicenda, definita “intricata, frutto di errori gestionali, eterne attese e mancati controlli” porta ad una conclusione amara. “Al netto delle dichiarazioni, dei proclami, delle rassicurazioni e degli annunci, il Luneur non c'è  più: dell'interesse pubblico  che avrebbe dovuto guidare il processo di rinnovamento non rimane neanche l'ombra, coperto com'è da una coltre di anomalie, stranezze e opacità così abbondante - leggiamo in una nota - da attirare l'attenzione dell'ormai scomparsa Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici”.

GLI ACCERTAMENTI NECESSARI - Il Codacons, attraverso il comunicato, sottolinea che “a 7 anni dall'aggiudicazione del bando da parte della Cinecitta' Entertainment S.p.A., ancora non si vede la luce. Per questo – viene evidenziato -  il Codacons ha richiesto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma di predisporre tutti gli accertamenti del caso sul corretto utilizzo e stanziamento dei fondi pubblici, verificando se  nella fattispecie possano configurarsi sprechi di denaro pubblico a danno della collettività”. Viene inoltre richiesto di accertare se ci siano state responsabilità individuali, e di verificare se ci siano comportamenti penalmente rilevanti tra cui “utilizzo illecito di fondi pubblici, omessa attività di controllo, omissione in atti dovuti e danno all'ambiente urbano”:

UNA STORICA BATTAGLIA - Soddisfatto per l’operazione avviata dal Codacons, anche Saverio Pedrazzini, proprietario della ruota panorama e portavoce dei giostrai. “L’iniziativa è da elogiare. Spero che non risulti vana, come sono risultate finora le mie richieste. Io sono sette anni che faccio denunce, anche alla Procura ed alla Corte dei Conti, purtroppo archiviate senza darmi  una spiegazione. L ’interessamento dell’Autorità Vigilanza dei Contratti Pubbici, ormai inglobata nell’ANAC, rafforzava le mie tesi. Inoltre – conclude Pedrazzini – il fatto che prima le associazioni di categoria ed adesso anche quelle dei consumatori, chiedano chiarezza, dimostra come la chiusura del Luneur rappresenti un tema anche di interesse sociale. Io sono anni che lo ripeto, per ora restando inascoltato”.

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