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Eur: bloccata la delibera urbanistica sull’ex Velodromo

L’ex Velodromo, sulla cui demolizione è in corso un processo per disastro colposo, non sarà riqualificato secondo l’ipotesi passata in Municipio

La notte delle delibere capitoline, è un capitolo chiuso. Dietro le votazioni in Aula Giulio Cesare, però, si sono addensate speranze e spesso timori, di cittadini ed associazioni preoccupati per il consensarsi d’importanti scelte urbanistiche, nell’arco di pochissime ore. Tra coloro che hanno tirato un sospiro di sollievo, vi sono molti residenti del quadrante EUR. La notte, infatti, ha portato consiglio e la delibera sulla riqualificazione dell’ex Velodromo, come molte altre, non è passata.

LA RIQUALIFICAZIONE DELL’EX VELODROMO - "Grazie all'impegno del centrosinistra e di tanti cittadini, riuniti in associazioni fondamentali per la nostro comunità – scrive oggi Andrea Santoro (Pd) -  l'assemblea capitolina ha respinto l'ennesimo assalto all'ex Velodromo. E' stata di fatto evitata una speculazione edilizia bella e buona da parte della Giunta Alemanno e degli ex vertici di Eur Spa che volevano realizzare in quell'area quattro palazzi e due grattacieli dopo che gli stessi vertici della Società sono stati anche accusati di disastro colposo per la vicenda della demolizione per 'implosione' dell'ex Velodromo e per l'ipotesi di disastro colposo per amianto".

UN’OPPOSIZIONE TRASVERSALE - Il proposito di realizzare nuove cubature, non soltanto aveva incontrato la strenua resistenza di alcuni comitati, ma anche di una parte dello stesso centrodestra. In Municipio, infatti, oltre al centrosinistra, vi furono alcuni consiglieri di centrodestra appartenenti all’area de “I Gabbiani”, e tra questi il Vice Presidente del Municipio Maurizio Cuoci, oggi passato con Fratelli d’Italia, che votarono, contro.  La delibera comunque passò, nonostante i malumori e le decine di emendamenti presentati dal centrosinistra.

IL CONSUMO DI TERRITORIO - "Quella delibera - continua Santoro, candidato alla presidenza del Municipio IX (ex XII) -rappresentava forse il peggiore degli incubi partoriti dal trio Alemanno, Mancini e Calzetta: realizzare case su aree pregiate per fare cassa. Dov'è il bene comune in tutto questo? Tutto il centrosinistra è stato sempre contrario a questa proposta, e con tutta la coalizione proporremo una nuova idea per quell'area che tenga insieme le esigenze di tutti, ma in primo luogo di chi all'Eur vive e lavora. L'epoca di chi punta solo a consumare territorio deve finire".

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