Tidei, scongiurato il pericolo chiusura per il Tribunale di Civitavecchia

Tutti insieme per difendere il Tribunale di Civitavecchia. Da una parte gli avvocati del Palazzo di Giustizia oggi in sciopero per protestare il loro dissenso per la decisione di inserire il Tribunale di Civitavecchia nel novero dei cosiddetti "tribunalini", dall'altro il sostegno anche dei movimenti politici locali e del primo cittadino in persona.

"L'eventuale perdita del tribunale sarebbe un duro colpo, sia a livello occupazionale e di indotto, che di servizi per il cittadino. Con questo - scrivono in una nota i rappresentanti del Psi - perdere un presidio di legalità come la Procura vorrebbe dire esporre il fianco ad infiltrazioni criminose, lasciando che il tessuto economico e sociale di Civitavecchia venga corrotto".

E annunciano l'arrivo anche a Civitavecchia di una "raccolta firme" targata Psi "indirizzata al Ministro della Giustizia per scongiurare l'oltraggio rappresentato dalla chiusura dei tribunali locali, facendo ben presente - spiegano - che la soluzione ai problemi della giustizia italiana non può passare per tagli indiscriminati dettati dal solo criterio di far quadrare il bilancio, ma da una ragionata azione di rilancio dell'intero sistema-giustizia".

Ma a rassicurare tutti ci pensa il primo cittadino civitavecchiese Pietro Tidei, ex parlamentare e componente della Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati. "Ho personalmente visionato la bozza di decreto che riguarda la riorganizzazione dei tribunali grazie ai miei amici della Commissione Giustizia e confermo che il Tribunale di Civitavecchia non compare da nessuna parte. Dunque è salvo. Nessuna preoccupazione quindi - rassicura Tidei - e nessun elemento localistico da inserire nella vertenza nazionale per lo sciopero, anche se capisco la preoccupazione della Camera Penale sull'argomento".