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Tares, Tullio Nunzi: "Un vero disastro per il commercio"

Il responsabile Confcommercio chiede l'intervento dei neo parlamentari civitavecchiesi per "portare al governo il grido di allarme di un comparto che ha visto la chiusura di mille imprese al giorno"

La nuova tariffa sui rifiuti (Tares) "sarà un vero disastro per il commercio". Il grido d'allarme arriva dal responsabile Confcommercio Tullio Nunzi che si rivolge ai neo parlamentari civitavecchiesi (Marta Grande e Marietta Tidei) affinché portino "al governo il grido d'allarme di un comparto che ha visto la chiusura di mille imprese al giorno". A loro, ai neo parlamentari, il responsabile Confcommercio chiede di attivarsi per ottenere un rinvio sull'introduzione della tariffa, "altrimenti l'applicazione diventerà un concreto pericolo per la vita delle piccole e medie imprese, ormai al collasso per effetto di una contrazione dei consumi".

"Con la nuova tariffa - spiega il responsabile Confcommercio - si prevede l'incremento medio dei costi a carico delle imprese, di circa il 320%, senza risparmiare alcuna categoria. Un aumento medio tra i più alti nel Paese. Si va ad aumentarsi del 60% per i negozi di abbigliamento, calzature librerie ferramenta e altri beni durevoli, al 170% dei distributori di carburante, al 370% dei bar, al 550% dei ristoranti, al 650% delle discoteche. Numeri - denuncia Nunzi - che metteranno al tappeto aziende e soprattutto le aziende che operano su grandi superfici e che già pagano importi considerevoli". E per il responsabile Confcommercio che qualcosa non funzioni nell'applicazione della Tares lo si era capito già il 15 marzo quando al Senato prima e alla Camera poi (il 18 marzo) "è stata presentata una mozione con cui si impegnava il Governo a promuovere l'adozione di misure finalizzate a differire l'entrata in vigore delle disposizioni relative alla Tares all'1 gennaio 2014. Ma il Governo - denuncia Nunzi - non ha preso in considerazione la richiesta che veniva da Anci, sindacati e imprese". Un silenzio, per Nunzi "preoccupante nella misura in cui non si è compreso l'effetto devastante della nuova tariffa sui rifiuti". E chiedendo l'intervento dei neo parlamentari, ricorda che tutti in campagna elettorale "hanno promesso abbassamenti della pressione fiscale, e oggi si rischia di applicare un ulteriore incremento tariffario, non in base a un corrispondente aumento dei rifiuti, e con servizi assai poco di qualità".

Intanto dal Governo annunciano che qualunque sarà la scelta (rinviare o meno la Tares) dovranno tirare fuori dal cassetto almeno altri 2 miliardi per i rifiuti. Il Governo dimissionario avrebbe dovuto decidere se rinviarla o meno al gennaio 2014 ma alla fine ha lasciato la patata bolletta alle new entry. La scorsa settimana infatti anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, aveva scritto una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti per chiedere di posticipare l'entrata in vigore della nuova tariffa da luglio a gennaio, facendo presente che il nuovo balzello andrebbe a sommarsi (a luglio) ad altre tasse già esistenti (Imu, Irpef e l'aumento di un punto dell'Iva).

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