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Civitavecchia. El Alamein: una giornata di storia vera ricordata ieri all’Itis Marconi

Grande successo per la conferenza e la visione del film incentrati sulla battaglia storica in Egitto nel novembre del 1942

Grande successo all’Itis Marconi per la conferenza sulla Battaglia di El Alamein, una pagina tragica ed eroica allo stesso tempo e di fondamentale importanza per il corso della Seconda guerra mondiale.

Ospite d’onore dell’Istituto il maresciallo paracadutista della Folgore Santo Pelliccia (88 anni), uno degli ultimi reduci da quella sanguinosa battaglia, e il presidente della sezione locale dell’Anpdi (Associazione Nazionale paracadutisti d’Italia) Raul Di Gennaro, anch’ègli reduce dalla battaglia (93 anni). Pelliccia di ritorno dall’Egitto dove la scorsa settimana ha ritrovato la propria buca dal quale dava l’assalto ai mezzi corrazzati britannici, per festeggiare il proprio compleanno si è lanciato da 4.000 metri.

Pelliccia, nel venire a Civitavecchia ha ricordato anche di aver cercato un altro commilitone, Giuseppe Ceccacci (medaglia d’argento ad El Alamein e purtroppo scomparso) ma di non essere riuscito a rintracciare i parenti.

La conferenza è stata organizzata dall'associazione culturale "Corrente di Pensieri" (Presieduta dal prof. Andrea Bottone, il cui padre prese parte alla famosa battaglia nel deserto egiziano, in collaborazione con l'Aespi (Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante) e l'associazione civitavecchiese "I Viaggi nella storia" presieduta da Stefano Schiavi che, in questo modo, hanno voluto ricordare ai giovani studenti il 70 anniversario della battaglia di El Alamein in Egitto (novembre 1942) ed anche i 150 anni di storia della nostra Nazione.

Presenti all’evento, oltre al padrone di casa il preside professor Mario Guida, anche il generale Luigi Pellegrino, comandante de CeSiva. Grande emozione durante il racconto del Maresciallo Pelliccia, che indossava l’uniforme storica indossata tra le sabbie del deserto egiziano (e che nel 1940 frequentò la scuola di paracadutismo che si trovava a Tarquinia). "El Alamein è stato il modo migliore per mostrare al mondo la capacità dell'Italia di reagire il più energicamente possibile nei momenti più tristi – ha detto rivolgendosi alla giovane platea attenta - sono appena tornato dall'Egitto: avevo 18 anni quando ho combattuto ad El Alamein e ancora sono commosso per la nostra impresa, ha detto il “folgorino”. Un racconto appassionato come quello di Raoul Di Gennaro. Parole quasi identiche che hanno provocato occhi lucidi tra adulti e studenti. Tanta passione, tanta sofferenza e l’orgoglio di aver fatto il proprio dovere in nome dell’Italia. Al di fuori di ideologie e appartenenze. Lo spirito nazionale, la fierezza di essere italiani che fanno il proprio dovere anche se senza mezzi. Questo quanto trasmesso dai due reduci che ancora oggi non smettono di lanciare ai più giovani il messaggio di dovere, di libertà, ma soprattutto di essere artefici loro stessi del proprio futuro, sempre nel rispetto delle regole e della disciplina interiore. E con esso un messaggio di pace, perché, nonostante il dovere fatto anche al di sopra delle proprie possibilità, che gli valse il rispetto del nemico, le guerre non vadano più fatte. E solo con il rigore, la disciplina, e la prospettiva del futuro si possono evitare. Un discorso incentrato sul senso di responsabilità anche quello del Generale Pellegrino, che ha raccolto il testimone dopo l’introduzione del prof Bottone, artefice dell’incontro che ha ricordato come questa battaglia, il ricordo di essa, si inquadri nel grande alveo della storia d’Italia e quindi dei festeggiamenti dei 150 anni. E per questo tutti hanno osservato un minuto di silenzio in memoria di tutti coloro che sono morti per l’Italia.Civili e militari. Dopo il dibattito iniziale gli studenti hanno visto il film "Divisione Folgore" del regista Duilio Coletti, il film, come dichiara lo stesso Pelliccia, che più di tutti rappresenta la realtà dei fatti avvenuti 70 anni fa nel deserto egiziano.

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