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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Spending review, allarme occupazione per i dipendenti delle farmacie

L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi da Federfarma. Preoccupazione anche da parte del presidente locale Confcommercio Vincenzo Palombo

Non bastava il decreto crescitalia a mettere in crisi il settore farmaceutico italiano. Ora arriva l'ennesima stangata. Si chiama spending review ed impone "misure inique e insostenibili per le farmacie". Parola di Federfarma. Ma ad essere preoccupato per gli effetti deleteri che potrebbe causare l'ennesima "mannaia" firmata Governo Monti, è il presidente locale Confcommercio Vincenzo Palombo: "Già con il decreto crescitalia - spiega - il Governo aveva pesantemente inciso sui costi di gestione. Ora con questo nuovo provvedimento il margine di utili che una farmacia può ottenere viene ancora una volta leso. Se il Governo non la smette con questa mannaia e non rispetta le convenzioni ci costringerà a ricorrere a banche e creditori, con la spiacevole conseguenza di finire tutti sul lastrico". Le nuove misure, come ha spiegato il presidente Federfarma Annarosa Racca, "aggraverebbero la situazione economica delle farmacie, già fortemente compromessa a seguito dei continui tagli operati in questi anni, che hanno praticamente portato a zero la redditività sui medicinali forniti ai cittadini in regime di SSN. A ciò si aggiunge la prossima apertura di 5 mila nuove farmacie".

Ma non solo. Con la spending review oltre all'aumento dello sconto obbligatorio che le farmacie e le aziende farmaceutiche praticano nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (dall'1,82% al 3,85%), va ad aggiungersi anche la ridefinizione delle regole che prevedono un tetto di spesa sia per la farmaceutica convenzionata territoriale che per la farmaceutica ospedaliera. Per la prima viene individuato un nuovo tetta di spesa pari all'11,5% (contro il 13,3% prima applicato). Per la seconda invece il nuovo tetto sarà del 3,2% (contro il precedente pari al 2,4%).

E tra mutui obbligatori da pagare per mantenere in piedi l'attività, tasse inevitabili e stipendi dei dipendenti, "la voce che sarà inevitabilmente ridotta - spiega il presidente locale Confcommercio - sarà proprio quella relativa ai dipendenti. Se si calcola che in Italia ci sono circa 14 mila farmacie e si potrebbe verificare il licenziamento di un dipendente per farmacia, il disastro è assicurato. Parliamo di circa 10 mila disoccupati".

Un dato preoccupante che và ad aggiungersi agli altri tagli che la spending review sta causando nei vari settori. Dalla sanità ai trasporti, passando dalla Pubblica amministrazione.

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