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È emergenza rifiuti, la Mad chiede oltre 4 milioni al Comune

La società che si occupa della discarica ha richiesto il pagamento degli arretrati. Il primo cittadino: "I debiti di Moscherini spingono il Comune al fallimento"

Dall'emergenza acqua all'emergenza rifiuti. I civitavecchiesi non possono certo dire di dormire sonni tranquilli. Tantomeno gli amministratori di palazzo del Pincio. Dopo aver risolto con fatica la questione alluminio ecco un'altra gatta da pelare.

La Mad, la società che gestisce la discarica dove vengono conferiti i rifiuti di Civitavecchia e dei comuni limitrofi ha richiesto con urgenza il pagamento di arretrati pari a oltre 4 milioni di euro. "Si tratta - spiegano dal comune - di debiti contratti dalla giunta Moscherini mai saldati, in parte relativi alla gestione di Etruria Servizi Spa, poi inglobata in Hcs: il decreto ingiuntivo è ormai passato ingiudicato".

Ma c'è qualcosa di ancora più sconvolgente. Secondo quanto dichiarato da palazzo del Pincio, i comuni di Tolfa, Allumiere, la società Seaport e le aziende private che conferiscono i rifiuti nella discarica di Fosso Creapacuore avrebbero regolarmente pagato i corrispettivi dovuti. Soldi che, però, non sono mai arrivati nelle casse della Mad. "Stessa sorte per la Tia pagata dai civitavecchiesi".

Per Tidei una cosa è certa: "Manderemo tutte le carte alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, affinché vengano individuate e punite a norme di legge le chiare responsabilità di chi, in 5 anni, ha portato un Comune sull'orlo del baratro. Faremo di tutto per tamponare la situazione, ma è opportuno che i cittadini sappiano chi ringraziare per tutto quello che sta accadendo". L'ex sindaco Moscherini. "Debiti che ha sempre negato - tuonano dal Pincio - sostenendo che le cifre esposte in campagna elettorale fossero in realtà gonfiate ad arte. Purtroppo non è così e la realtà appare nuda e cruda".

E se il Comune non dovesse pagare il suo debito con la Mad, quest'ultima ha annunciato che non "sarà più in grado di garantire l'esecuzione di capping e captazione del biogas né, tantomeno, le attività di gestione trentennale della discarica di Fosso Crepacuore già esaurita. La situazione è gravissima - concludono - grazie alla mala gestio Moscherini la città rischia di essere travolta non solo dai debiti, ma anche da una montagna di rifiuti".

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