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Redditi deputati, Larghe Intese: "Tidei non fa altro che rinnovare il proprio potere"

Il Comitato elettorale delle Larghe Intese interviene sulla questione dell'elenco dei redditi dei deputati più "ricchi" di Roma, tra cui compare il nome di Pietro Tidei

"E’ molto interessante l’inchiesta presentata nei giorni scorsi da alcuni quotidiani nazionali e locali sui redditi dei Parlamentari". E' l'intervento del Comitato elettorale delle Larghe Intese, a proposito della pubblicazione su una testata nazionale e locale, dell'elenco dei redditi di alcuni parlamentari, tra cui compare anche quello di Pietro Tidei, candidato a Sindaco del Partito Democratico.

"In effetti, gli articoli di stampa che hanno messo in luce gli introiti di Pietro Tidei, di circa 214 mila euro l’anno, hanno rilevato che queste cifre non contemplano i rimborsi, né le proprietà intestate a società e familiari. Infatti, siamo pronti a scommettere che il patrimonio della “Holding Tidei” (tanto per non dire “casta”) sia molto più immenso e sconfinato dei “miseri” 215 mila euro di redditi personali dell’ onorevole.

A questo proposito, ci sorge un altro dubbio. Nel ritratto di famiglia, infatti, compare una donna molto più silenziosa e nell’ombra rispetto alla pasionaria “rampolla” dell’onorevole: la signora Maria. A vedere lo stato patrimoniale della signora, non si direbbe neanche che sia la moglie di un deputato: ex insegnante, pensionata baby, risulta ora bracciante e coltivatrice diretta presso l’azienda agricola di famiglia... a Colline dell’Argento.

Peccato che nei terreni in cui dovrebbe sorgere questa "modesta" fattoria, ci siano invece tre lussuosissime ville appartenenti ai “feudatari” dei giorni nostri. Altro mistero, è come faccia, una lavoratrice della terra a pagare un affitto di circa 3 mila euro per un appartamento nel cuore della Capitale e precisamente a via del Babuino.

Si, perché è proprio alla signora Maria, “socio occulto” del nono Parlamentare più ricco del Lazio, che è intestato l’affitto della casa che è già stata nell’occhio del ciclone. Stupisce come, in un Paese che sta vivendo una crisi economica senza precedenti, con un tasso di disoccupazione giovanile elevatissimo, chi si propone come il candidato sindaco "della speranza per il lavoro dei giovani" sia proprio il capo di una casta principesca, che rievoca nelle nostre menti un periodo buio della storia occidentale, il feudalesimo del Medioevo. Un personaggio che non fa altro che rinnovare il proprio potere, anche economico, a dispetto delle belle parole e delle buone intenzioni. Nell’ansia di conoscere la spiegazione che l’onorevole Tidei si appresterà a fornire alla città per questi incredibili misteri, ci apprestiamo a munirci di vanghe e rastrelli, avendo ormai appurato che l’attività agricola è diventata così remunerativa".

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