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Asl Roma F, Riccioni lascia il posto a Quintavalle

La decisione è del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha firmato il decreto indicando il dottor Giuseppe Quintavalle, attualmente in servizio alla Roma E.

Il Commissario della Asl Roma F non sarà più il dottor Camillo Riccioni, già direttore generale della Asl Roma A. Una decisione presa ieri sera dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Il presidente Zingaretti infatti ieri in qualità di Commissario per il piano di rientro ha firmato due decreti per riportare a normalità la gestione delle Asl di Viterbo e della Roma D che dallo scorso autunno erano dirette ad interim, dai direttori generali dell'Ares 118 e della Roma A, ponendo fine al doppio incarico. Per la Asl di Viterbo è stato nominato, Luigi Macchitella ex direttore generale dell'Azienda San Camillo Forlanini, la cui esperiemnza è stata ritenuta indispensabile per affrontare nel modo più adeguato l'emergenza arsenico, mentre alla guida della Asl Roma F è stato indicato il dottor Giuseppe Quintavalle, attualmente in servizio alla Roma E.

E sempre ieri, il presidente della Regione Lazio ha firmato anche il provvedimento di commissariamento ad acta della Asl Roma E. I motivi che lo hanno spinto a prendere questa decisione stanno tutte "nella gestione irrituale e inadeguata dei rapporti con la Regione Lazio e la carenza di controlli sulla gestione delle strutture private". Ad essere stato nominato commissario è Angelo Tanese, 47 anni, attualmente dirigente del settore finanziario del Policlinico Umberto I, tra i più giovani nell'elenco dei dirigenti idonei a ricoprire la carica di direttore generale. Il decreto - spiega la Regione Lazio in un comunicato - è stato adottato con carattere d'urgenza "al fine di garantire un'efficace azione di riordino presso la Asl prevedendo l'individuazione di una competenza specifica per la gestione delle numerose criticità che interessano la stessa tra le quali rivestono una particolare importanza quelle relative ad accertamenti e indagini promesse dalla Magistratura e attualmente in corso di svolgimento". A far precipitare la situazione, a quanto pare, sarebbe stata una email del Ministero della Salute dello scorso 13 aprile che definisce il riscontro dato dalla Direzione generale ai rilievi ministeriali "non solo non tempestivo, ma ancora più insoddisfacente da punto di vista dei contenuti poiché non esaustivo dei quesiti posti".

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