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Sabato, 20 Aprile 2024
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Concordia a Piombino? La Protezione civile se ne lava le mani

Ci sarebbe una recente legge (la 100) che prevede che la Protezione civile assume pieni poteri solo in caso di emergenza. E la Concordia non sarebbe più un'emergenza. Tidei torna alla carica e scrive alle istituzioni

La decisione di smantellare la nave Costa Concordia al porto di Piombino potrebbe saltare. E a quanto pare il "blocco" dei lavori potrebbe non arrivare da motivi meramente politici, come la situazione incandescente di questi giorni potrebbe far credere (con il sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei che non vuole assolutamente sentir parlare dell'estromissioni di Civitavecchia da questa storia, con i neo parlamentari del Pd che hanno chiesto di vedere gli atti del caso al Ministro Clini e con il neo presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che sta cercando di prendere in mano le redini della situazione).

A bloccare l'iter avviato dal Governo e dal ministro all'Ambiente Corrado Clini potrebbe essere un "cavillo burocratico". Il provvedimento del Governo affidava alla Protezione civile tutte le competenze del caso (compresa quella di realizzare i fondali al porto di Piombino idonei ad accogliere il relitto) ma una recente legge (la 100), come spiegato anche dal capo della Protezione civile, Gabrielli prevede che la Protezione civile assume pieni poteri solo nel caso di emergenza. E la Concordia non è più una emergenza.

E ora, il sindaco Tidei, forte di questo nuovo retroscena, scrive nuovamente a tutti i deputati e senatori eletti nelle circoscrizioni del Lazio, ai consiglieri regionali del Lazio, al presidente della Regione Lazio, al presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Ambiente, al Ministro dello Sviluppo, al Ministro Infrastrutture e trasporti e al responsabile della Protezione civile. E chiede ancora una volta di rivedere l'opzione Civitavecchia. Due i temi che fanno del porto civitavecchiese, il più adatto ad accogliere la Concordia. "La salvaguardia dell'ambiente" e la "tempistica". Sottolineando poi che "la nave tutt'ora non è un rifiuto non essendo abbandonata e avendo un proprietario su cui tra l'altro ricadranno gli ingentissimi costi del suo recupero ancorché destinata allo smantellamento e che certo dirà la sua su dove destinarla". Alla luce di tutto questo Tidei rammenta ancora una volta che "Civitavecchia è alla stessa distanza di Piombino dal Giglio, che non ha bisogno di ulteriori investimenti per accogliere la nave avendo opere di protezione dal mare già pronte, fondali idonei e piazzali e strutture pronti". E invita "a intraprendere le iniziative che riterrete più opportune ai vari livelli (Senato, Camera, Regione) per ripensare l'azione del Governo per le motivazioni da Clini e Monti al momento del commiato, con soprabito e cappello già indossati e porta semi aperta".

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