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Enel, la centrale di Tvn chiuderà nel 2034

È stato deciso durante la Conferenza dei servizi per il rinnovo dell'Autorizzazione integrata ambientale. Accolte le prescrizioni del Comune di Civitavecchia

La chiusura definitiva della centrale nel 2034, la presenza all'interno della centrale (fino a quella data) dell'Ispra o dell'Arpa e di un presidio medico sanitario, la riduzione delle polveri sottili emesse dai camini da 180 a 160 tonnellate all'anno, il monitoraggio dei metalli pesanti che ricadono al suolo, la realizzazione del bosco Enel, la misurazione della radioattività del carbone destinato alla combustione, la costituzione di un tavolo permanente che verifichi il rispetto delle prescrizioni da parte di Enel. E così la Conferenza dei servizi che si è svolta ieri presso il Ministero dell'Ambiente per il rinnovo dell'Autorizzazione integrata ambientale alla centrale Enel di Tvn può essere definita un vero e proprio "successo". Come sottolineato dal sindaco Pietro Tidei, dall'assessore all'Ambiente Roberta Galletta e dal delegato ai rapporti con Enel Mauro Guerrini.

"Durante la Conferenza dei servizi - ha spiegato Tidei - siamo partiti da un dato di fatto. Che il nostro territorio è vittima della servitù energetica, impossibile da sostenere se non nei limiti previsti: e cioè che a fine del suo ciclo produttivo la centrale deve essere smantellata in quanto la presenza dell'impianto impedisce lo sviluppo turistico alternativo a quello industriale". E in attesa che arrivi il "grande giorno" Ispra o l'Arpa si occuperanno di monitorare costantemente le emissioni al camino fornendo in tempo reale i dati al Comune che li metterà a disposizione di quanti ne chiederanno la consultazione.

Un accordo "frutto di un grande lavoro - ha affermato il delegato Mauro Guerrini - che ci ha permesso di portare a casa un accordo valido che mette al primo posto la salvaguardia della salute dei civitavecchiesi". E per quanto riguarda la realizzazione del bosco è fissato al 22 marzo il termine per "raggiungere con Enel un accordo davanti al Ministero per avviare il bosco". Bosco che sorgerà sotto la centrale, una volta che i materiali oggi deposistati lì temporaneamente da Enel (in attesa della realizzazione della Darsena Grandi Masse) vengano spostati nei terreni messi a disposizione dall'Autorità Portuale. Prevista anche la realizzazione di aree verdi davanti l'ospedale e la creazione di una cintura verde che vada da Fiumaretta al Fosso di Scarpatosta.

"Un primo passo nella giusta direzione" per il Partito democratico locale che interviene sull'esito della Conferenza dei servizi. "Finalmente delle buone notizie - hanno dichiarato i democrat - finalmente una luce in fondo a quello che è stato fino ad oggi un tunnel nero come il carbone. Una prima svolta storica quella dell'autorizzazione integrata ambientale, che sancisce il primo vero risultato all'insegna della legalità e del rispetto delle norme ambientali. Non solo: per la prima volta abbiamo una road map: Civitavecchia da subito dovrà convertire la sua natura di città industriale a una vocazione più prettamente vocata al terzo settore, per cominciare la transizione che porterà nel 2034, se non prima, alla chiusura della centrale Enel e quindi alla fine della servitù energetica. Sarà preciso compito del Pd, in primis, quello di costruire letteralmente una città diversa e migliore per le famiglie ei figli che, quelli che ora sono giovani civitavecchiesi, vorranno far nascere e crescere". Intanto, però, per il Pd, l'Enel "deve investire nella città, che a causa sua, sta tardando una sua emancipazione turistica, proprio per favorirla in quella direzione. Una città senza infrastrutture adeguate e senza un sistema idrico funzionante, non può pensare di essere a vocazione turistica e, certamente, non è solo finanziando dei concerti o degli appuntamenti sportivi-culturali, che ci si lava le mani. L'Enel - hanno concluso i democrat - deve essere pronta ad aiutare la formazione di nuovi posti di lavoro mediante quelle operazioni strutturali che Civitavecchia necessita".

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