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Area Metropolitana, il Partito democratico si schiera a suo favore

Anche il primo cittadino Pietro Tidei ribadisce la sua volontà di accorpare Civitavecchia alla Città Metropolitana di Roma

Il Partito democratico di Civitavecchia sceglie l'Area Metropolitana di Roma. "I motivi sono molti - spiega Patrizio De Felici in una nota - Primo tra tutti il fatto che l'alternativa è costituita dalla Provincia di Rieti e Viterbo. Un ente, la Provincia, che avrà pochissimi fondi e non potrà garantire lo sviluppo di una città come Civitavecchia. Infatti - aggiunge - la Provincia avrà solo poche competenze e funzioni di indirizzo e coordinamento e non svolgerà più azioni di amministrazione diretta del tipo contributi, bandi e opere fatte salve le competenze su scuole e strade".

Viceversa, la città metropolitana, aggiunge il segretario del Partito democratico, "avrà più competenze e funzioni fondamentali delle provincia". A cui si aggiungono altre "funzioni fondamentali". E De Felici, per dare un chiaro quadro della situazione, ne cita alcune: "Pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali, strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonché organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano, mobilità e viabilità, promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale".

Ma non solo: "Secondo l'articolo 7-bis restano ferme le funzioni di programmazione e di coordinamento delle Regioni, loro spettanti nelle materie di cui all'articolo 117, commi terzo e quarto, della Costituzione, e le funzioni esercitate ai sensi dell'articolo 118 della Costituzione" e le potrà delegare ai Comuni. Un aspetto importante - prosegue De Felici - è che il Comune, che è nella Provincia ordinaria, ha meno possibilità di implementare le proprie competenze di un Comune che è parte della città metropolitana. Inoltre, la città metropolitana, farà parte del Cipe, mentre le future province non ne faranno parte. Quindi non potranno far arrivare le risorse necessarie per lo sviluppo del nostro porto. Ci sarà un motivo se alcuni comuni della Provincia di Viterbo e Rieti vogliono uscirne ed entrare nella città metropolitana. Questo solo per cominciare. Per il resto - conclude De Felici - ne parliamo in seguito, ma una cosa è chiara: noi pensiamo che i cittadini vanno ascoltati, ma dopo averli correttamente informati, quindi sì al Referendum consapevole".

E anche il sindaco Pietro Tidei la pensa proprio come il suo partito. "Fatico a pensare che si possa affrontare il tema Area Metropolitana con sguardo miope, incapaci di guardare a ciò che accade oltre il Marangone. Non dimentichiamo da dove nasce: l'esigenza dello Stato di spendere meno, molto meno, sugli enti locali a cominciare dalla Province. Di qui l'ipotesi del Lazio diviso tra Rieti-Viterbo, Latina-Frosinone e l'Aria Metropolitana di Roma. Dall'altra, quella di inserirsi nei progetti di Roma Capitale come la seconda città dopo Roma". Secondo Tidei infatti l'Area Metropolitana "avrà deleghe e competenze in materia di programmazione economica e gestione del territorio che oggi sono proprie della Regione e chiederemo nello Statuto che vengano direttamente trasferite al Comune".

Un'area metropolitana che "significa trasporti e infrastrutture di collegamento con la Capitale, una metropolitana di superficie e quindi il decentramento verso Civitavecchia di importanti uffici pubblici, ministeri, centri di eccellenza, strutture sanitarie e sedi di grandi società, sfruttando la sempre maggior vicinanza sia con Roma che con l'aeroporto. Significa - aggiunge Tidei - un assetto urbanistico e infrastrutturale degno della Capitale stessa, in grado di integrare anche Civitavecchia nella galassia turistica della Capitale che inspiegabilmente oggi si ferma a Santa Marinella".

"Insomma, partiamo dallo scenario complessivo: questa riforma ridisegna l'assetto istituzionale e quello economico di tutto il Paese. L'Italia ruoterà attorno a due grandi poli di attrattiva finanziaria Milano e Roma, (con Napoli destinata a fare la Capitale del Sud). Il punto quindi è questo: Civitavecchia vuole inserirsi in questa sfida tra le prime due economie del Paese come la porta di Roma sul mare e diventare sempre di più un'area competitiva o restare al palo a guardare? Rimarrebbero le briciole, da spartire con Rieti e Viterbo".

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