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"Pastorelle come la criniera del Leone del Pincio"

Il sindaco Pietro Tidei critica l'eccesso di movida verificatosi durante la notte dedicata alle tradizionali Pastorelle. E annuncia: dal prossimo anno vigileranno le Forze dell'ordine

Sarebbe stato come far rivivere le tradizioni. Tutto infatti stava procedendo come di consueto.

Si parla delle tradizionali Pastorelle di natale che hanno aperto i battenti in una Cattedrale gremita di gente, dove a dare il benvenuto ai tanti civitavecchiesi che hanno preso parte all'evento il 23 dicembre è stato il vescovo Monsignor Luigi Marrucci.

Qualcosa però è andato storto. Non appena infatti le "Pastorelle" hanno abbandonato la Cattedrale per invadere la città di canti natalizi tradizionali, qualche gruppo ha praticamente deciso di "uccidere" la tradizione a suon di canti e balli "inconsueti". Per non parlare poi della musica diffusa da alcune attività commerciali che hanno letteralmente sovrastato "Tu scendi dalle stelle"&co.

Un vero e proprio attentato alla tradizione, tanto che ad intervenire sull'accaduto è stato anche il sindaco Pietro Tidei "sorpreso e dispiaciuto per questo eccesso di movida".

"Certo - ha commentato Tidei - ognuno è libero di vivere la festa come vuole e non si fa peccato ballando “salsa e merengue” davanti al Traiano la notte del 23 o diffondendo musica davanti ai locali. Non sarei altrettanto certo che non si possano raffigurare un paio di trasgressioni al regolamento di polizia urbana, ma non è questo il punto. Il punto è - ha spiegato il primo cittadino - che i simboli non sono solo di pietra. E le Pastorelle valgono almeno quanto la criniera del Leone del Pincio. Quindi chi ha organizzato una roba del genere dovrebbe provare almeno un po' di pudore, come chi ha sfregiato il Leone. Ma il presupposto necessario è che sia la Comunità cittadina in grado di far capire quanto valgono un simbolo e una usanza così sentiti. Non c'è un antidoto alla deriva festaiola, ma queste degenerazioni devono trovare degli anticorpi naturali in grado di sopprimere o di arginare il fenomeno nella cultura e nella tradizione fortemente voluta e coltivata dalla Comunità stessa. Con ancor più attenzione - ha concluso Tidei - vanno salvaguardati anche i sentimenti religiosi più profondi che sono a fondamento del Natale". E annuncia che dal prossimo anno a vigilare sulle tradizioni ci penseranno le forze dell'ordine. Obiettivo: "Tenere lontano simili eccessi dalle chiese e dagli altri luoghi di culto".


 

ltri luoghi di culto.

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