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Civitavecchia Civitavecchia / Via XXIV Maggio

Carenze igieniche al mercato, presentato un esposto

Ristagno di acque di odore sgradevole, cavi elettrici che scorrono sull'acqua, cibi in balia di insetti. La denuncia di un esercente della zona

Condizioni igienico-sanitarie, ma anche di sicurezza, veramente precarie. Con un mercato, quello vero, che potrebbe finalmente ripartire e lasciarsi alle spalle questa butta parentesi (durata 3 anni) ma che invece è ancora chiuso. "Un cadavere" così lo chiama il civitavecchiese che stufo di questa condizione di grande precarietà, non solo per i mercatali costretti a lavorare in quelle condizioni, ma anche per chi in quelle zone ha deciso di investire aprendo un'attività, "che costa anche 1000 euro al mese d'affitto", ha presentato un esposto al servizio igiene degli alimenti e nutrizione e al servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro.

"Frequentando abitualmente il mercato non ha potuto fare a meno di notare delle anomalie e carenze igieniche a dir poco preoccupanti. Transitando sotto la tensostruttura che ospita il mercato del pesce si può notare al lato sud (cantiere di una palazzina in costruzione ormai da anni) un ristagno di acque di odore sgradevole che ha costretto gli operatori di mercato a posizionare a terra dei pallets per raggiungere i frigoriferi posizionati in quella zona. Pallets - si legge nell'esposto - che assorbono le acque sottostanti e risultano oltre che incorporati in un ambiente poco elettrici che scorrono sotto i container e quindi nell'acqua con ulteriori rischi per chi opera e/o transita in quella zona di mercato". E ancora: "Transitando in via 24 Maggio si sentono odori che definrie sgradevoli è poco e inducono a pensare che qualche cosa non funzioni più nel modo giusto (penso a scarichi intasati o cose simili). In ultimo ho notato che le baracche in legno (verso il Pincio) sono prive di guarnizioni e di spazzolini sia sulle imposte che sulle porte e la maggior parte dei mercatali che vi fanno commercio non ha la possibilità di spostare la merce che quindi pernotta all'interno delle suddette in balia di insetti e non voglio pensare a cos'altro". E il civitavecchiese si chiede "se è il caso di continuare a svolgere attività di mercato in una zona diventata a mio avviso altamente inadeguata e rischiosa sia per chi vi opera sia per chi vi fa acquisti. Spero ovviamente - conclude il civitavecchiese nell'esposto - di sbagliare ma a conferma di ciò ritengo necessaria una verifica approfondita (visto che tra gli utilizzatori finali ci sono anche bambini), prima che l'inadeguatezza sfoci in disgrazia".

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