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Martedì, 16 Aprile 2024
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Istat, contrazione dello 0,5% per il piccolo commercio

Tullio Nunzi: "Una situazione di difficoltà che coinvolge da tempo il commercio che accresce le preoccupazioni sulla tenuta di un comparto così importante nell'economia della nostra città"

Buio pesto per i consumi. Buio assoluto per il piccolo commercio. A diffondere gli sconfortanti dati Ista legati alle piccole imprese civitavecchiesi è il responsabile Logistica, Mobilità e Trasporti Confcommercio Tullio Nunzi. "Secondo l'Istat - spiega Nunzi - l'indice delle vendite al dettaglio ha segnato una contrazione dello 0.5% rispetto all'analogo periodo del 2011. Dato che conferma lo stato di estrema criticità in cui versa la domanda dei consumi. In parole povere le famiglie non hanno una lira e i negozi non vendono".

Una situazione di difficoltà che, come spiega lo stesso responsabile Confcommercio, "coinvolge da tempo il commercio, in particolar modo la piccola distribuzione, che accresce le preoccupazioni sulla tenuta di un comparto così importante nell'economia della nostra città e che rischia di registrare a fine 2012 un elevatissimo numero di chiusure di imprese. Già visibili in settori e zone diverse di Civitavecchia".

Una sofferenza nelle vendite che riguarda tutto il settore "ormai nelle spire di una estrema debolezza. E Nunzi detta qualche numero per far meglio comprendere i livelli della crisi. "Il comparto dei mobili ha visto un calo del 3,3%, cartoleria libri e giornali 3.1%, prodotti farmaceutici 3%. Per non parlare poi dell'abbiglliamento, dove i saldi sono andati a farsi benedire, con cali che da qualche parte ha raggiunto il 30%".

Dati in netto contrasto con quanto affermato anche dal mondo politico che in queste settimane ha parlato di un'uscita del Paese dalla crisi economica. Affermazioni poco comprensibili anche dal responsabile Confcommercio Tullio Nunzi. "I dati confermano lo stato di estrema criticità in cui versa la domanda interna dei consumi. A ciò si aggiunge - prosegue Nunzi - il sentimento relativo al clima di fiducia delle famiglie, in peggioramento nel mese di agosto. Ovvio che si è trattato dei fatidici mesi dell'Imu ma bisogna capire anche a livello di amministrazione locale, che crisi, fisco, stretta creditizia, rischiano di far esplodere un sistema che a Civitavecchia aveva sempre avuto funzione di ammortizzatore sociale e volano di sviluppo. Che fare?", si chiede.

Immediati arrivano i suggerimenti. A cominciare dall'abolizione dei "carrozzoni, andare con convinzione su una spending review anche locale, li berando risorse da dare alle famgilie e rilanciare le imprese". E ancora "maggiore attenzione all'urbanistica commerciale, creare sistemi integrati naturali che abbiano la stessa possibilità di competizione con i centri commerciali artificiali di cui ormai è satura la città. Riavviare al più presto un sistema come quello del mercato e delle vie limitrofe, rendendolo adeguato in parcheggi e trasporto pubblico". E tra le soluzioni non si può dimenticare certamente anche la "lotta all'abusivismo e la chiusura dei mercatini. Situazione scandalosa di concorrenza sleale nei confronti di un settoe, quello ambulante, già penalizzato da scelte e tempi assurdi dell'amministrazione: mercatini che dovevano essere, a detta di un assessore, di grande livello artistico e culturale, mentre invece si limitano a fare concorrenza".

E Nunzi propone anche "accesso al credito per aziende ormai asfittiche a causa della crisi, privilegiare merito e competenze, molto spesso assenti da consigli di amministrazioni di società pubbliche che danno scarsi servizi e che pesano molto sulle tasche di imprese e cittadini. In pratica - conclude Nunzi - l'attuazione del programma elettorale".

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