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Commozione per il giorno della memoria

L'assessore Giancarlo Frascarelli e i rappresentanti della comunità ebraica, nella giornata di ieri, hanno reso omaggio alle vittime dell'olocausto al cimitero vecchio di Civitavecchia

Commovente manifestazione, ieri mattina, quella che si è svolta al Cimitero Monumentale per ricordare le vittime dell’olocausto. A partecipare, l’Assessore Giancarlo Frascarelli insieme ad alti rappresentanti della comunità ebraica.

“In questo giorno  della memoria - afferma Frascarelli - la mente, il cuore e l'anima provano un estremo bisogno di silenzio. Silenzio nel quale ricordare. Silenzio nel quale cercare di dare un senso alle immagini che tutti noi conosciamo, quelle immagine che oggi ritornano impetuosi nella mente di tutti noi. Silenzio perché non vi sono parole abbastanza forti per deplorare la terribile tragedia della shoah. Dal 27 gennaio 1945, giorno della liberazione del campo di sterminio di Aushwitz, tutto il mondo ha presente quelle terribili immagini degli scheletrici sopravvissuti che si aggirano smarriti per il campo e quelle incredibili montagne di morti di tutte le età.

Uomini, donne e bambini gridano a noi dagli abissi dell'orrore che hanno conosciuto. Come possiamo non prestare attenzione al loro grido? Nessuno può dimenticare o ignorare quanto accadde. Nessuno può sminuirne la sua dimensione.
 Noi vogliamo ricordare. Vogliamo però ricordare per uno scopo, ossia per assicurare che mai più il male prevarrà, come avvenne per milioni di vittime innocenti del Nazismo.

Come poté l'uomo provare un tale disprezzo per l'uomo? Forse, a questa domanda, non sarà mai possibile dare una risposta, ma noi dobbiamo impedire che il genocidio ebraico venga dimenticato, per impedire, in questo modo, che qualsiasi altro genocidio nel mondo avvenga. I rischi di dimenticare il passato sono reali. I testimoni sopravvissuti alle atrocità dei campi di concentramento e i crimini dei regimi dittatoriali, che hanno conosciuto sulla loro pelle le umiliazioni e le restrizioni delle libertà individuali e collettive, che hanno tenuto vivo sino ad oggi con le loro testimonianze il ricordo della memoria sono, per motivi anagrafici, sempre di meno.
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La nostra è una generazione vissuta nella libertà e nella democrazia, ma anche oggi esistono grandi rischi. I pericoli che l’intolleranza xenofoba sfoci nel razzismo e nella teorizzazione della superiorità di una razza sull’altra, sono purtroppo vivi e presenti anche nel nostro Paese, come purtroppo stanno a testimoniare recenti episodi.

Ogni iniziativa tesa a mantenere la memoria e non solo in occasione di questa giornata, è quindi ben accolta perché come scritto in trenta lingue su un monumento del campo di concentramento di Dachau: “Chi dimentica il passato è condannato a riviverlo.” Noi non vogliamo riviverlo, non vogliamo dimenticare e lavoriamo come Istituzioni perché le nuove generazioni crescano nei valori della libertà e della democrazia in una società volta all’inclusione dove le differenze e diversità di razza, cultura, sesso e religione siano un valore aggiunto e non un motivo di divisione e di odio”.
 

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