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Moscherini: "Dimettermi da consigliere? Né ora né mai"

Il capogruppo Pdl Gianni Moscherini risponde così all'invito del sindaco Pietro Tidei di dimettersi dalla massima assise cittadina dopo l'indagine che lo vedrebbe indagato insieme a Sarnella per corruzione

"Dimettermi da consigliere? Ne ora ne mai". Secca la risposta del capogruppo Pdl Gianni Moscherini all'invito di dimettersi da consigliere della massima assise cittadina, del primo cittadino Pietro Tidei dopo aver appreso delle indagini avviate dalla Procura nei confronti dell'uscente sindaco che lo vedrebbero iscritto sul registro degli indagati per corruzione, insieme al presidente della Sar Hotel, Giuseppe Sarnella, vincitore della gara d'appalto per la realizzazione del comparto termale.

"Sono diversi anni che Tidei cerca di cacciarmi da Civitavecchia - aggiunge Moscherini - per continuare a fare quello che faceva prima che arrivassi in questa città. So che le mie dimissioni gli farebbero comodo, del resto le ha provate tutte pur di allontanarmi, ma è proprio per questo che non gli darò una soddisfazione del genere, anzi, come capo della minoranza, che visti i consensi ottenuti definirei qualificata, sono ancora più convinto di portare avanti il compito che i cittadini mi hanno affidato, ovvero controllare personalmente Tidei e ogni sua azione come Sindaco. Gli starò alle costole - prosegue il capogruppo Pdl Moscherini - durante tutta questa legislatura e verificherò che ogni atto adottato sia nell'interesse dei cittadini e non di qualcun altro. Se poi, dopo che la magistratura di cui ho piena fiducia, verificherà la mia innocenza, si scoprirà che tutto è nato con un suo esposto, sarà lui a doverne rispondere. Fra l'altro, il clima di "odio" e gli "atti persecutori" che egli denuncia sono semplicemente ridicoli". Moscherini si riferisce all'auto di un collaboratore di Tidei che il primo cittadino ricorda essere ancora sotto sequestro, o ai danni arrecati nella sua abitazione romana e alla violazione di proprietà nella sua abitazione sulle Colline dell'Argento.

"Ci risulta che l'incendio della sua auto sia stato causato da un corto circuito - dichiara Moscherini - e non credo si possa parlare di invasione alle Colline dell'Argento nel momento in cui si percorre una strada pubblica, chiusa abusivamente da un cancello, strada che Tidei non ha ancora restituito. Se poi l'irruzione nella casa di Roma (quale delle tante?) è una vicenda simile alle precedenti, si tratta dell'ennesima boutade e possiamo dormire tutti sonni tranquilli. Il Sindaco - conclude Moscherini - non corre nessun pericolo".

Ad essere coinvolto nell'indagine sarebbe il giornalista Paolo Gianlorenzo. Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura, sarebbe lui che avrebbe organizzato la campagna denigratoria nei confronti dell'attuale sindaco Tidei, durante il periodo elettorale. Accuse però che il giornalista rispedisce al mittente, dichiarando di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Allo stesso tempo il giornalista dice di aver incontrato il presidente della Sar Hotel per la realizzazione di una campagna pubblicitaria per un ammontare pari a 20 mila euro. Soldi che peraltro, stando sempre alle dichiarazioni di Paolo Gianlorenzo, non sarebbero mai stati versati al giornale viterbese L'Opinione.

 

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