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Martedì, 19 Marzo 2024
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Morto soffocato in cella, la direttrice: "Sarebbe stato scarcerato il giorno stesso"

"Il giudice stava vagliando questa ipotesi, ritenendo le sue condizioni di salute non idonee alla detenzione". Rigurardo al funerale negato: "E' una prassi consolidata"

"Il detenuto morto per arresto cardiaco causato da soffocamento mentre mangiava in cella sarebbe stato scarcerato il giorno stesso". È quanto sarebbe stato dichiarato all'Ansa dalla direttrice del carcere di Civitavecchia Silvana Sergi.

"Il giudice - aggiunge - stava vagliando questa ipotesi, ritenendo le sue condizioni di salute non idonee alla detenzione, anche se doveva scontare ancora una parte della pena". Per quanto riguarda il fatto che il giudice non ha autorizzato il funerale, come denunciato dalla deputata radicale Rita Bernardini, il direttore ha detto: "Confermo quanto scritto dall'onorevole Bernardini, con la quale sono spesso in contatto epistolare ma è una prassi consolidata. Oltre tutto - sottolinea - i familiari non si sono potuti permettere il trasporto e la tumulazione, tanto che se ne è fatto carico l'istituto stesso".

La direttrice si è poi detta addolorata per la fine del detenuto di 49 anni, campano. "Non era - precisa - un tossicodipendente come ha detto l'onorevole Bernardini, ma soffriva di disturbi di natura psichica. Non a caso si trovava presso l'ala specifica del carcere. Era in cella con il compagno quando mangiando della carne gli è andata di traverso procurandogli poi l'arresto cardiaco. Un incidente che può capitare a chi ha problemi psichici". Infine, ha ricordato che l'uomo "era così povero che, pur non avendo più i denti, non si era potuto permettere una dentiera. Aveva 49 anni, non era anziano, ma viveva una situazione di disagio assoluto".

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