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Concordia, Tidei: "Siamo di nuovo in pista", ma Clini pensa a Piombino

"Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha incontrato Clini e quest'ultimo ha affermato che non esiste alcun decreto in tal senso". Ma il Ministro: "Se non ci saranno le possibilità nel porto di Piombino valuteremo altre sedi, ma al momento non stiamo lavorando su questo"

Il sindaco Tidei esulta per essere tornati in pista sul caso "smantellamento Concordia". Il primo cittadino avrebbe infatti contattato il neo presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per sollecitare pressioni sul Governo affinché venga valutata la possibilità di trasportare la nave Concordia a Civitavecchia. E dall'incontro Zingaretti-Clini quello che sarebbe emerso è che "non esiste alcun decreto dove si identifica Piombino come porto dove smantellare la Concordia, ma solo un'intesa". Motivo per cui "la pista di Civitavecchia si riapre". Ma dalle dichiarazioni del ministro Clini, dopo l'intervento dei neo parlamentari del Pd Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi, così non sembrerebbe.

I due neo parlamentari chiedono che il Governo faccia chiarezza e rendano pubblica "la valutazione di convenienza economica di tutta questa operazione. Andrebbe chiarito - dichiarano - perché Piombino è ritenuto il porto più vicino, quando alla medesima distanza si trova quello di Civitavecchia, così come va spiegato perché non è stato indicato il più attrezzato Livorno, qualora il relitto vada mantenuto nella regione Toscana. Non è stata ancora data alcuna spiegazione - proseguono - alla bocciatura di porti come Genova e Palermo, già attrezzati per lo smaltimento senza dover impiegare i 150 milioni di euro necessari a Piombino e senza rischiare di ritardare lo sgombero del relitto dal mare del Giglio, allungando ancora di più i tempi dopo il gravissimo danno subito da abitanti e imprese dell'isola".

Ma Clini, a quanto pare, non cambia idea. "Se non ci saranno le possibilità nel porto di Piombino valuteremo altre sedi, ma al momento non stiamo lavorando su questo". Per quanto riguarda poi le "insinuazioni" dei due neo parlamentari del Partito democratico Clini è chiaro: "Non so dove i due parlamentari abbiano trascorso gli ultimi 14 mesi, a partire dal 13 gennaio 2012, e sulla base di quali stravaganti informazioni possano rivolgere una domanda del genere (Clini vuole Piombino? Vuole realizzare una discarica ad hoc da oltre 150 milioni?) al Ministro dell'Ambiente. Il relitto - spiega - è un rifiuto che secondo le direttive europee e le convenzioni internazionali non può essere portato a spasso nel Mediterraneo, ma deve essere recapitato nel sito più vicino per essere bonificato e smaltito. Io so invece che da quella data - aggiunge il Ministro parlando del giorno del naufragio - il Ministero dell'Ambiente e la Regione Toscana hanno lavorato ogni giorno per assicurare la protezione del prezioso ambiente marino del Giglio e dell'arcipelago toscano, la rimozione in sicurezza e lo smantellamento del relitto della Concordia nel rispetto delle regole europee. Per queste ragioni ho imposto alla Costa 40 prescrizioni puntuali per la gestione delle operazioni all'Isola del Giglio e ho ripetutamente richiesto l'individuazione preliminare del porto dove ricoverare e smantellare il relitto prima delle conclusioni delle operazioni al Giglio. Non sono richieste lauree specialistiche per comprendere che lo smantellamento della Concordia è un'operazione che richiede nello stesso tempo adeguate infrastrutture portuali e industriali. La Regione Toscana - spiega - non solo ha indicato il sito più vicino, il porto di Piombino, ma ha anche presentato un progetto puntuale per lo smantellamento e il recupero dei materiali della nave valorizzando allo scopo le infrastrutture industriali e le competenze dell'area siderurgica".

Tra l'altro per il ministro "l'indicazione della Regione toscana è peraltro coerente con l'attuazione degli interventi già previsti dal piano regolatore portuale per l'adeguamento dei fondali e banchine". Fondali troppo bassi (come aveva ricordato giorni fa il vicesindaco Enrico Luciani) e banchine ancora da realizzare. Per Clini insomma, l'indicazione della Regione toscana è una "scelta razionale e coerente con le regole europee". Ma non solo. Il presidente Enrico Rossi e la struttura tecnica ed amministrativa della Regione "hanno assicurato una costante e competente capacità di gestione delle molte e insidiose problematiche ambientali legate all'incidente della Concordia". Per il Ministro Clini, "oggi la Regione toscana è la migliore garanzia per evitare che l'esito della Concordia sia guidato da interessi speculativi o, peggio ancora, disgustosi sciacallaggi a danno dell'ambiente e della reputazione dell'Italia". Un Italia, che Clini ricorda, dalla notte del naufragio, la cui immagine è stata "filtrata attraverso la cartolina della Concordia appoggiata sul molo esterno del Giglio, e se avessimo sbagliato avremmo pagato un prezzo altissimo in termini di credibilità in un momento assai critico per l'Italia".

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