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Interrotto il consiglio comunale. In sospeso il servizio mense scolastiche

Non si è concluso nulla questa mattina al consiglio comunale, dove maggioranza e opposizione ancora non trovano un punto d'incontro. Indignata l'opposizione per la "fuga" dell'Amministrazione

La questione delle tariffe sul servizio mense scolastiche rimane in sospeso. Maggioranza e opposizione non riescono ancora a trovare un punto d’incontro, malgrado la delibera 99 comunicata lo scorso sabato dall’assessore alla Scuola Gino Vinaccia dove si specificavano i cambiamenti sulla gestione del servizio. Al momento di rientrare in aula la maggioranza consigliare non si è presentata, bloccando così l’incontro. "La maggioranza interrompendo il consiglio ha dimostrato un’altra volta di non avere rispetto né per i cittadini di Civitavecchia, né per noi che attendevamo un confronto, avendo espresso già dall’inizio la disponibilità dell’opposizione per misurarsi su un argomento così importante".

Queste le parole indignate del consigliere comunale del Partito democratico Marco Piendibene. Il consiglio comunale era stato infatti richiesto dall’opposizione, proprio per presentare la contro proposta a quella dell’Amministrazione comunale. La nuova offerta del Pd prevedeva una rivisitazione completa delle fasce, l’introduzione di un buono pasto, maggiore importanza al comitato mensa e uno sconto del 50% sul secondo figlio anziché del 20. In seguito all’intervento di Piendibene, l’assessore Vinaccia ha risposto su tutti i quesiti, in particolar modo all’intervento di qualche giorno fa del segretario del Partito Democratico Patrizio De Felici: “Se il Comune deve intervenire investendo le proprie risorse economiche, deve farlo nei confronti delle classi più deboli - spiega l’assessore - invece che far pagare anche alle famiglie con un reddito medio alto, il costo di 2 euro come a chi si trova nella fascia più bassa.

Sul fatto del buono pasto ricordo a De Felici - aggiunge Vinaccia - che fu abbandonato proprio da una giunta di centrosinistra, quella di Tidei, quindi penso che sia meglio guardare ad altri sistemi invece che tornare indietro. Inoltre - aggiunge - posso assicurare che non c’è nessun conflitto generazionale, in quanto ogni cittadino contribuisce anche a servizi dei quali non usufruisce ogni giorno. Infine parlo del servizio mense come perdita perché ogni anno il Comune spende fino a un milione di euro, e si vede rientrare nemmeno la metà, trovandosi anche di fronte a un buon numero di morosi che potrebbero, tra l’altro, permettersi benissimo di pagare il servizio”. Negli anni precedenti infatti il comune ha registrato più di un milione di spesa per il servizio mense, con un rientro di poco più di 300.000 euro e un 8% fisso di morosi della prestazione.

Per quanto riguarda l’anno corrente le somme sono ancora da definire. L’assessore Vinaccia ha introdotto anche la nuova idea della “mensa card”, una carta prepagata che funzionerebbe come un badge, che andrebbe a migliorare non solo l’organizzazione del servizio verrà usufruito come un buono pasto elettronico. Peccato che l’istituzione di tale carta è ancora dubbia in quanto si devono verificare le risorse economiche del comune disponibili. Vittorio Petrelli di Idv, a tal proposito, chiede di contemplare "due aspetti fondamentali che devono essere ufficializzati negli atti: l’utenza deve pagare solo quando usufruisce del servizio e il rispetto della qualità dei pasti ed un sistema di controllo più efficace di quelle finora impiegato. Per tale motivo ho scritto una missiva che sto andando a protocollare all’assesore Vinaccia".

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