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Civitavecchia: "San Gordiano, ancora furti e nessun intervento del Pincio. Le solite parole al vento"

Fli ritorna sulla sistuazione di disagio del quartiere San Gordiano a causa dei ripetuti furti

Ormai rischiamo di diventare ripetitivi, ma con questa Giunta del non fare niente non c’è proprio rimedio. Repetita iuvant dicevano i saggi latini, ma a quanto pare a Palazzo del Pincio il latino non è di casa, così continueremo a ricordare le promesse  lasciate nel dimenticatoio. Già questa estate, sia noi di Futuro e Libertà sia il capogruppo Udc Mirko Mecozzi, avevamo posto il problema della sicurezza sia sul lungomare, teatro di risse continue tra giovani e meno giovani, sia in quartieri che puntualmente vengono presi di mira dai topi d’appartamento, Boccelle e San Gordiano.

Mecozzi lo ha ripetuto no meno di una settimana fa, noi lo ripetiamo ora che San Gordiano è di nuovo sotto “assalto” dei funamboli della grondaia. Ci avevano dato dei matti per aver proposto un Comitato di Sicurezza, per altro previsto già dalla Regione Lazio, con tutte le forze di polizia, le associazioni e le Istituzioni. Ma non andava bene perché lo avevano proposto persone non gradite al Pincio, dei reietti della politica. Però questi reietti hanno sempre ragione, ahinoi, e quando puntano su un problema e lo pongono all’attenzione dei civitavecchiesi sappiamo quello che diciamo e sappiamo che è tutto vero. Non spariamo nel mucchio come qualche ex amico afferma e pensa, non ne abbiamo bisogno è fin troppo facile colpire questa Amministrazione del non fare.

Però, visto che si parlava di Sicurezza dei cittadini e visto anche l’annuncio di un tavolo da parte del Sindaco (che ovviamente ha fatto fuori le associazioni presenti sul territorio, ma questo è normale per lui), pensavamo che qualcosa si sarebbe fatto. Poco importava se non ci avessero nemmeno detto grazie per aver dato l’idea, non facciamo politica per questo. Eppure come ormai siamo abituati da quattro anni, le parole sono volate nel vento. E i furti sono ripresi. Mentre del Comitato non c’è nemmeno l’ombra.

Ma cosa devono fare i civitavecchiesi per essere tranquilli? Si devono rinchiudere in prigioni personali con sbarre alle finestre perché l’Amministrazione non fa quello che dovrebbe fare normalmente? Ma la sicurezza personale, delle proprie famiglie e dei propri beni non è un diritto di tutti noi? Oppure dobbiamo elemosinare un diritto?

Mi auguro che arrivi presto una risposta concreta e non le solite parole al vento, anche perché con il maltempo che impera e il vento che soffia in città le parole volano ancor più veloci del solito.

 

Stefano Schiavi

Membro Assemblea regionale FLI Lazio

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