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Civitavecchia, Il Popolo della Città: "Finiti i tempi delle spartizioni"

I cittadini chiedono rinnovamento e pulizia dalla politica. Ciogli indagato? Se è questione morale la si affronti prima delle regionali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

"Dalla lettura dei giornali apprendiamo ciò che si mormora da mesi in città (ma non solo) e cioè che  Gino Ciogni,  l'ex sindaco PD di Ladispoli e Cerveteri nominato recentemente presidente
di Città Pulita, municipalizzata del Comune di Civitavecchia risulterebbe indagato per fatti riconducibili alla precedente esperienza amministrativa a Cerveteri. Fermo restando la legittimità
giuridica della scelta, ci sembra evidente il problema di opportunità politica e perciò ci chiediamo e rivolgiamo la stessa domanda al sindaco Tidei: possibile che a Civitavecchia non ci fosse nessuno non indagato e di età non pensionabile in grado di ricoprire questo delicato incarico?"

E' quanto chiedono i rappresentanti dell'associazione cittadina 'Il Popolo della Città' in merito alle nomine nelle sot del Comune di Civitavecchia.

"Il Popolo della Città - prosegue la nota diffusa - è un'associazione di semplici cittadini (e quindi contribuenti) attenti a come vengono investiti i propri soldi in un momento particolare come questo, fatto di crisi internazionale, tagli alla spesa pubblica e, a dire di questa maggioranza, di deficit delle casse comunali. Lo chiediamo anche perchè, ci teniamo a ricordarlo, il sindaco fa le assunzioni ma gli stipendi li paghiamo noi cittadini con le nostre tasse, peraltro aumentate da quando c'è l'ex on. Tidei. Quindi come ogni buon datore di lavoro che paga gli stipendi, vorremmo il meglio che c'è sulla piazza (possibilmente la nostra) al giusto prezzo".

"Ancora oggi - afferma il direttivo - ci tornano in mente le accuse e la dura opposizione di questa maggioranza cittadina, quando era minoranza di sinistra, in merito alla ormai famigerata “questione
morale” e contro ciò che definivano "lottizzazione dei partiti" nelle nomine e nella gestione della Cosa pubblica e noi, oggi come ieri, chiediamo a gran voce criteri di trasparenza e di merito nella scelta di chi andrà, a vario titolo, ad amministrare il futuro di un'intera comunità".

"Non è più il tempo di subire le logiche spartitorie, non è più il tempo - concludono gli esponenti de Il Popolo della Città - delle cambiali elettorali, dei conflitti d'interesse, delle questioni morali
insolute, delle spartizioni di potere tra lobby economiche. I partiti e le liste attualmente presenti in Consiglio comunale non posso permettersi più di restare indifferenti alla domanda di rinnovamento e di pulizia che sale da tutto il Paese. I cittadini si aspettano e chiedono altro dalla politica. Possibilmente prima delle prossime elezioni regionali".
 

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