rotate-mobile
Civitavecchia Civitavecchia / Via Terme di Traiano

Acqua, c'è ancora l'alluminio. Arriva in soccorso l'Università della Tuscia

Discordano i risultati delle analisi effettuate da Asl e Comune. Il Comune chiede all'Università della Tuscia di effettuarne delle nuove. La Provincia sospende l'autorizzazione a scaricare nel Mignone al depuratore di Canale Monterano

Acqua potabile o no? Difficile rispondere all'interrogativo anche per l'amministrazione comunale. La difficoltà è causata dai risultati delle analisi effettuate da Asl e da Comune che discordano su tutta la linea. Mentre infatti secondo i risultati consegnati da Arpa Lazio le quantità di alluminio sono presenti al di sopra dei limiti stabiliti. Per il comune invece questi risultati mostrano una presenza di alluminio al di sotto dei parametri di legge.

E per sciogliere il dubbio non resta che chiamare in soccorso un ente super partes che effettui ulteriori prelievi e analizzi le acque prelevate. Dopo 34 anni, il Comune chiama ad intervenire l'università della Tuscia. E i suoi risultati saranno insindacabili. L'operazione è fissata per martedì. Fino alla consegna dei nuovi risultati quindi l'acqua resta non potabile per le zone indicate dall'ordinanza firmata dal sindaco Tidei, quattro settimane fa, circa.

Nonostante questo però la "cura" momentanea adottata dal Comune sembra funzionare. Nonostante i risultati delle analisi della Asl rivelano una presenza oltre il consentito di alluminio nell'acqua, questa presenza, da quando la portata idrica di Hcs (che preleva acqua dal bacino di Monte Augiano) è diminuita ed è stata compensata da quella proveniente dall'Oriolo (che ha aumentato la sua portata fino a 40 litri al secondo) e da Acea, è diminuita. Diminuzione di alluminio che potrebbe arrivare anche da un'altra novità.

L'8 ottobre la provincia di Roma ha sospeso l'autorizzazione al depuratore di Canale Monterano di scaricare l'acqua nel Mignone. Perché? "Le analisi dell'acqua - si legge nella nota della Provincia - hanno evidenziato la presenza di una sostanza pericolosa nonché il superamento dei valori limite prescritti in autorizzazione". Come si ricorderà l'acqua proveniente da Canale Monterano e che viene riversata, dopo essere passata dal suo depuratore, e che confluisce nel Mignone arriva direttamente nel bacino di Monte Augiano da dove Hcs preleva l'acqua. Acqua che però non viene pulita bene a causa dei filtri a sabbia e a carboni attivi che non funzionano. Non tutti almeno. Con la sospensione dell'autorizzazione al depuratore di Canale Monterano, l'acqua del bacino dovrebbe essere già più pulita.

Unico problema ora sono quei fanghi depositati all'interno del bacino e che alle prime piogge torneranno a galla. Resuscitando altresì il pericolo di colibatteri.

Intanto l'assessore ai Lavori Pubblici Mirko Mecozzi critica la lentezza con cui la Asl invia i risultati delle analisi che effettua. "Il nostro laboratorio e Arpa Lazio hanno prelevato i campioni nello stesso momento. I nostri risultati erano pronti dopo tre giorni. Quelli di Arpa Lazio dopo sei". Ma non solo: "Mentre l'ufficiosità è arrivata prima, per ottenere un fax che attestava l'ufficialità dei risultati ci sono volute 24 ore in più". E ad essere "lenta" è stata anche Hcs. "Il sindaco Tidei ha chiesto di ridurre la portata idrica di Hcs il 2 ottobre. Hcs ha eseguito la manovra 48 ore dopo". Troppo.

E la città, tra alluminio, un depuratore che non funziona, un bacino pieno di fanghi e la lentezza delle operazioni, aspetta di poter tornare ad utilizzare l'acqua dei propri rubinetti. Off limits ormai da quattro settimane.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Acqua, c'è ancora l'alluminio. Arriva in soccorso l'Università della Tuscia

RomaToday è in caricamento