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Chiusura caserme Esercito, Fli: "Passività da parte della città"

Alessandro Palomba e Stefano Schiavi intervengono sul possibile ridimensionamento delle caserme dell'Esercito a Civitavecchia "che non tiene conto del fattore sociale ed economico che deriverebbe dalla chiusura di tali strutture"

Stefano Schiavi e Alessandro Palomba di Futuro e Libertà, intervengono a proposito del ridimensionamento delle caserme cittadine: "Ormai sono anni che queste notizie si rincorrono ma,a quanto pare, stavolta la notizia parrebbe essere reale. E ci dispiace. Siamo profondamente preoccupati per il possibile, ma non certo,  ridimensionamento, l’ennesimo, nella nostra città di caserme dell’Esercito.

Un problema sicuramente determinato dall’intento governativo di una redistribuzione dei costi della Difesa e del ridimensionamento dell’intero corpo militare, ma che non tiene conto del fattore sociale ed economico che deriverebbe dalla chiusura di strutture militari che sono volano di economie locali come la nostra, ma anche di inserimento sociale.

Infatti, è indubbio che dietro a ogni militare vi sia una famiglia, vi siano dei figli, degli affetti, delle amicizie, mentre dietro ad ogni caserma vi è un indotto di scambio economico fra la strutture e i vari operatori commerciali civitavecchiesi.

Sicuramente il tempo di una ristrutturazione è giunto, che almeno due strutture vadano chiuse è indiscutibile ma crediamo che tale dismissioni debbano, questa volta, essere accompagnate da una spinta anche politica di tutta la città.

La passività mostrata dalla prima giunta Tidei di fronte alla chiusura di caserme e uffici di società di rilevanza nazionale operanti nel territorio, non può essere più ammissibile. Per questo serve che tutte le forze politiche lavorino insieme per una transizione logica e per evitare, se fosse vera la notizie, quello che potrebbe essere un possibile, ennesimo, disastro per Civitavecchia".

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