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"Difendiamo il risultato del referendum"

Circa duecento persone all'aula Pucci per salvaguardare i beni comuni dei cittadini

"Abbiamo richiesto un consiglio comunale - annuncia Marietta Tidei - per opporci a alla privatizzazione di un bene importante e soprattutto pubblico come l’acqua,  ma serve l’appoggio di tutti i cittadini civitavecchiesi, perché il sindaco Moscherini si deve sentire il fiato sul collo, deve capire - ha sottolineato - che non può continuare con questo disprezzo per le regole e capire che la sua cittadinanza è stufa di non essere presa in considerazione". All’appello del consigliere comunale si uniscono anche la Cgil con Cesare Caiazza, i comitati referendari, lavoratori e i cittadini, ieri numerosi riuniti all’aula Pucci per confrontarsi sul tema che più preoccupa Civitavecchia in questi giorni. Il sindaco Gianni Moscherini non intende mollare sulla cessione del 60% di Hcs a un ente privato, ovvero la holding che gestisce i servizi pubblici cittadini tra cui anche l’acqua. Venerdì scorso infatti, il primo cittadino, ha annunciato che per dieci giorni il bando sarà sospeso, ma dopo il termine riprenderà la svendita, malgrado il risultato positivo del referendum del 12 e il 13 giugno. "Il senso di questa assemblea è il confronto, ma non fine a se stesso, bensì per contrastare eventuali propositi di privatizzazione. È una battaglia di democrazia - ha aggiunto - per questo serve la partecipazioni di tutti". Importante l’intervento di Vincenzo Migliuzzi del Forum Nazionale dell’Acqua: "Il sindaco Moscherini, lo ‘‘sbruffone d’Italia’’, vuole riuscire in un’impresa in cui nemmeno il fascismo è riuscito e, soprattutto, dove la voce del popolo italiano ha vinto con il referendum del 12 e il 13 giugno. A quanto pare però, non basta a fermare l’opera di Moscherini - prosegue Migliuzzi - quindi dobbiamo combattere per riuscire a sventare questi piani". Anche Simona Ricotti ha preso la parola: "Difendiamo il risultato del referendum, perché se vengono privatizzati i servizi pubblici verrà affidato ai privati il lavoro di noi cittadini. È inaudito che - denuncia Ricotti - sia possibile il fatto che i nostri beni comuni potrebbero essere gestiti addirittura da enti stranieri, magari cinesi. Molti hanno partecipato a questo incontro ma non siamo ancora abbastanza, questa deve essere una battaglia che decidiamo tutti insieme di vincere perché Civitavecchia non è roba di Moscherini, ma nostra".

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