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L'Osservatorio sull'autismo promuove se stesso sulla ribalta scientifica regionale e nazionale

Doppio appuntamento nei giorni scorsi per l'Osservatorio sull'Autismo della Asl Roma F. Il primo si è svolto presso la sala conferenze della Fondazione Ca.Ri.Civ. Il secondo presso l'Istuto Superiore di Sanità

Doppio appuntamento nei giorni scorsi per l’Osservatorio sull’Autismo della Asl Roma F, una struttura che ormai ha allargato il proprio status scientifico  anche fuori dei confini naturali dell’Azienda Sanitaria, acquistando sempre maggior considerazione sia in ambito regionale che nazionale.

L’uno-due è iniziato mercoledì scorso nella Sala Conferenze della Fondazione Ca.Ri.Civ, la partnership più importante del progetto Osservatorio Autismo, con un interessante convegno rivolto ai professionisti della Asl, agli operatori scolastici ed ai famigliari, nel quale sono stati presentati i dati salienti dell’indagine epidemiologica conoscitiva effettuata nei 28 comuni della Roma F, da cui emerge sul totale della popolazione un’incidenza dello 0,4 per mille di casi di autismo e patologie assimilabili. Sincero apprezzamento è stato rivolto alla Fondazione Ca.Ri.Civ. per la sensibilità dimostrata nei confronti delle attività dell’Osservatorio, al funzionamento del quale, grazie all’interessamento del presidente avvocato Cacciaglia e del dottor Iengo, ha concretamente contribuito con un primo finanziamento per il progetto di formazione.

Il secondo importante appuntamento si è svolto invece giovedì 21 presso l’Aula Rossi dell’Istituto Superiore di Sanità, con focus centrato su ‘Esperienze e metodologia di inclusione di persone con autismo in ambiente lavorativo normale’, nel quale si sono presentati i risultati delle esperienze messe in campo dall’Osservatorio riguardo all’inserimento di soggetti autistici in vere e proprie occasioni lavorative, nell’ambito di una sperimentazione che avrà durata di un anno.

Particolare interesse ha suscitato tra i convenuti l’illustrazione delle scelte metodologiche attuate dall’Osservatorio della Asl Roma F riguardo l’intero percorso propedeutico: dalla scelta dei settori lavorativi adatti alla selezione dei soggetti potenzialmente adeguati allo svolgimento di tali attività, alla formazione sia delle maestranze destinate all’accoglienza che degli stessi soggetti inseriti.

L’approccio ai nuovi ambiti, sorretto da alcune figure specialistiche precise quali un Job Manager per l’inquadramento del contesto  e un Job Trainer per ogni soggetto inserito, è stato possibile anche grazie all’individuazione di un referente interno all’azienda ospitante, con una funzione di ‘cerniera’ tra i due diversi universi psicoattitudinali.

Risultati lusinghieri, seppur limitati per la scarsità di risorse disponibili, ma che lasciano intendere una tenace volontà di allargamento dell’esperienza con qualche spiraglio di ottimismo riposto nell’apprezzamento vivo e sincero dimostrato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla stessa Regione Lazio, in cui l’Osservatorio della Asl Roma F rappresenta il solo esempio di approccio strutturato al fenomeno ‘autismo’, ad alla quale l’occhio fiducioso della direzione dell’Osservatorio guarda per un futuro meno incerto.

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