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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Emergenza arsenico, i grillini: "Vigileremo"

"In alcuni comuni del Lazio dove sono stati già appaltati e realizzati gli impianti dagli enti gestori, spesso società a partecipazione privata, i valori di arsenico sono ancora superiori ai limiti di legge: verificheremocome sono stati spesi ,anche in questo caso, soldi pubblici"

"La presenza dell'arsenico nell'acqua in uso quotidianamente nelle abitazioni di 64 comuni del Lazio è una delle emergenze prioritarie della Regione". A sottolinearlo sono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, il civitavecchiese Devid Porrello e la tarquiniese Silvia Blasi, dopo la denuncia di medici e non solo loro, sull'eccesiva presenza di arsenico nell'acqua. "Nessuna cura della salute pubblica, superficialità nel coordinare il rischio sanitario, troppi interessi nella gestione del servizio idrico hanno portato a una situazione disastrosa e illegale che si protrae da un decennio attraversando diverse amministrazioni regionali (Storace, Marrazzo, Polverini). Il Dlgs 31/2001 stabilisce gli obblighi della Regione, dei sindaci e dei gestori del servizio idrico aggirarti sistematicamente da 10 anni di deroghe. Non c’è un’adeguata e diffusa informazione sul rischio sanitario - proseguono i grillini - una parte della popolazione non riceve un approvvigionamento idrico di emergenza, le imprese alimentari, a volte ignare del problema, producono alimenti con presenza significante di arsenico, col beneplacito delle autorità sanitarie; e a tutto questo si aggiunge la beffa dei rincari sulle tariffe dell’acqua. In questa disinformazione generale e voluta, infatti, i cittadini continuano a pagare una bolletta piena, seppure l’acqua contenga in concentrazioni elevate un elemento cancerogeno particolarmente dannoso per bambini e donne in gravidanza. Nelle zone dove i livelli di arsenico superano i 10 microgrammi/litro, la Regione Lazio ha garantito in fondi per 24 milioni di euro, ma il problema arsenico non è stato ancora risolto. Il Movimento 5 Stelle Lazio - aggiungono - sta analizzando con attenzione questo importante problema, verificando che gli impianti di dearsenificazione che in alcune località si stanno già installando siano equipaggiati con le migliori tecnologie disponibili. In alcuni comuni del Lazio dove sono stati già appaltati e realizzati gli impianti dagli enti gestori, spesso società a partecipazione privata, i valori di arsenico sono ancora superiori ai limiti di legge: verificheremo - concludono - come sono stati spesi ,anche in questo caso, soldi pubblici".

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