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Acqua, situazione drammatica in città ma rientra l'emergenza alluminio

Dati ufficiosi delle analisi annunciano una riduzione di coliformi totali e alluminio nell'acqua. Resta in vigore l'ordinanza di non potabilità per alcune zone della città

Da nord a sud Civitavecchia fa acqua da tutte le parti. E peccato che non sia nemmeno potabile.

Da una parte i coliformi totali e l'alluminio provenienti dal bacino di Monte Uggiano e che vedono in vigore da tre settimane l'ordinanza di non potabilità dell'acqua per alcune zone della città. Dall'altra l'arsenico nell'acqua di Medio Tirreno al di sopra dei parametri di legge e che a causa della scadenza della deroga fissata per il 31 dicembre 2012 non sarà più potabile. A meno che non si trovino i soldi per la dearsenificazione. Soldi che potrebbero essere trovati solo in due modi. I finanziamenti della Regione (ma con la caduta del presidente Polverini saranno stanziati?). Quel milione circa che il Comune di Santa Marinella dovrebbe al consorzio Medio Tirreno, e che si era promessa di dare, in diverse rate. La prima entro il 20 agosto per un ammontare di 150 mila euro e il resto attraverso un piano di rientro delle ulteriori somme a completamento del debito.

Fatto sta che i civitavecchiesi sembrano essere destinati a non poter bere acqua direttamente dai propri rubinetti. Anche se i risultati delle analisi, ancora non diffusi ufficialmente, sembrerebbero prospettare un rientro alla normalità per coliformi e alluminio. Insomma, l'acqua sta tornando potabile. Ma se i filtri a sabbia e carboni attivi non saranno riparati e la rimozione di quei metri di detriti e fanghiglia presenti a Monte Uggiano non sarà effettuata c'è da aspettarsi probabilmente una nuova ordinanza di non potabilità. Sempre che quella emessa da tre settimane dal sindaco Tidei faccia in tempo ad essere revocata. A meno che "la cura provvisoria" inventata dall'assessorato ai Lavori Pubblici nei giorni scorsi, per ovviare al problema (ridurre la portata idrica di Hcs, quella con i coliformi totali e l'alluminio, e aumentare quella dell'Oriolo e di Acea per miscelare acqua cattiva e acqua pulita) non sia utilizzata fino alla pulizia definitiva del bacino. Si dovrà aspettare la prossima estate (quando il livello dell'acqua si abbasserà al punto tale da permettere ai tecnici e operai incaricati di lavorare proprio dentro il bacino di Monte Uggiano) e quel milione di euro necessario a sostenere le spese per lo svolgimento delle operazioni necessarie. Soldi che il sindaco Tidei aveva chiesto ad Acea, come investimento qualora il Tar obbligasse il Comune ad entrare a far parte del gruppo, o come prestito da restituire in un secondo momento. Soldi che, Acea, però, ha rifiutato di concedere. Almeno questo farebbe pensare il suo silenzio.

E le bollette dell'acqua? Molti civitavecchiesi, ormai stufi di dover pagare per un servizio che non c'è avevano più volte sfidato l'amministrazione ad evitare, almeno, di inviare le bollette sull'acqua. Peccato per loro, la richiesta non è stata accolta. "Con 32 milioni di deficit dentro le casse di Hcs purtroppo non si può fare" ha spiegato l'assessore ai Lavori Pubblici Mirko Mecozzi.

 

 

 

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