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Civitavecchia. Fli: "Con la politica del lasciar fare…arriva il multisala"

Buona la notizia che il cinema Royal, cambiando gestione, diventerà un multisala; anzi IL multisala che Civitavecchia aspettava da tanto e che tante polemiche ha alimentato su come e dove dovesse sorgere. Premesso che il futuro del cinema ormai sono i multisala;  premesso che ne aspettiamo uno molto più grande che possa diventare (come tutti i grandi multisala….) punto di aggregazione contenente anche settore ristorazione ecc… ovvero la creazione di nuovi posti di lavoro potendo ricevere non solo civitavecchiesi ma anche e soprattutto tanti fruitori che fino ad oggi hanno fatto fare “cassa” a Tarquinia, Ostia, Roma ecc….. ci corre l’onere di dover guardare anche l’altra faccia della medaglia.
Su tutti i giornali si legge che il Direttore Artistico del Teatro Traiano ha già instaurato rapporti collaborativi con la società che gestisce il cinema Royal (da venerdì scorso……?!?). e allora noi ci domandiamo: è il solito modo di fare politica in questa città? Ovvero, le cose si fanno in silenzio per non avere concorrenza e poi si danno alla stampa le notizie quando i giochi sono già fatti?
Questa amministrazione, a parole, ha fatto molto per la cultura in questa città, in realtà tutto è implicitamente delegato a quella fucina di idee che è il sig.Pino Quartullo.

Deus ex machina ha portato da 1….poi 2….ed ora  a 5 i cartelloni di teatro arrivando alla stupefacente cifra di ben 2000 abbonamenti (ma detenuti, stimiamo noi, da circa 900 persone su un totale di 51000 abitanti), quindi sulla scia di questi grandi numeri adesso ci si appresta, con il silenzio assenso, a fargli materialmente gestire anche parte del cartellone cinematografico.
La paura è che non avendo idee si lasci lavorare a piacimento il sig. Quartullo che finirà per gestire in maniera personalistica anche il settore cinema creando un monopolio della cultura locale dove nessuno può entrare.
Ci preme precisare che non abbiamo nulla di personale contro il Direttore artistico che lavorando da solo può però permettersi di fare ciò che crede meglio, senza dover rendere conto a nessuno. Ma ad un’amministrazione comunale che si rispetti compete comunque l’onere di valorizzare le risorse locali e questo in città non avviene più da anni. Sparite quasi tutte le compagnie amatoriali, fallito il progetto scuola delle arti, cittadella della musica non sfruttata da nessun gruppo musicale locale, stagione estiva delegata al signor La Pegna, adesso il rischio è che anche chi volesse organizzare un cineclub non potrà farlo perché c’è già chi ci pensa, mentre ai giovani civitavecchiesi vien richiesto di fare solo da spettatori paganti oppure pagare di tasca propria per organizzare un evento.
La cultura è alla base dello sviluppo della società, la nostra città ha sempre prodotto grandi talenti in ogni campo pur senza aiuti, ed è ora che qualcuno dica chiaro come stanno le cose. Nella nostra città comandano poche lobby che fanno affari d’oro, mentre la massa dei cittadini viene emarginata e ridotta a platea alla quale fra poco verrà chiesto di votare “l’attore” preferito della telenovela che ogni giorno esce a puntate sui giornali.
Invece i voti della base sono essenziali e siamo convinti che in tanti, questa volta, chiamati a partecipare, si chiameranno fuori rimanendo semplici spettatori felici di assistere alla fine di alcuni politici che andranno alla deriva da soli.

 

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