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I municipio: "Il Centro Giovani è una roccaforte elettorale. Tronca intervenga" 

Le opposizioni contestano la procedura di voto degli organi direttivi. "Inopportuna la presenza nel comitato di gestione di parenti di consiglieri". Alfonsi: "Solo polemiche politiche strumentali"

"Una sezione di partito pagata con soldi pubblici". E' l'accusa lanciata all'unanimità dalle opposizioni del I municipio al Centro Giovani municipale di via della Penitenza. Inaugurato lo scorso giugno e fortemente voluto dalla presidente della City romana, Sabrina Alfonsi, i locali di Trastevere nascono come "luogo dedicato all’elaborazione e allo sviluppo di idee e progettualità che provengono dalla parte migliore della nostra società". Il minisindaco lo ha spiegato più volte. 

Esattamente come un centro anziani ma per giovani, tra i 18 e i 35 anni, con un'assemblea degli iscritti che elegge il comitato di gestione e il presidente. Una garanzia di democrazia e controllo istituzionale che però, nel caso specifico e nelle sue modalità di svolgimento, non convince a pieno i consiglieri di via della Greca. Giovedì l'Aula è chiamata al voto per la ratifica degli organi direttivi, ma c'è chi chiede da giorni la sospensione.

LA POLEMICA - "Si contesta la presenza di tre consiglieri della sinistra che hanno partecipato inopportunamente alle operazioni elettorali all’interno del centro stesso e al poco tempo concesso per iscriversi che potrebbe inficiare l’intero provvedimento amministrativo a scapito della legalità e della trasparenza". La nota stampa congiunta è firmata da Tiziano Azzara e Giusi Campanini (Movimento 5 stelle), Luca Aubert e Simona Baldassarre (Noi con Salvini), Lucio D'Ubaldo (Lista Marchini), Lorenzo Santonocito (Forza Italia), Luigi Servilio e Simona Bellini (Il Popolo della Libertà) e Stefano Tozzi (Fratelli D’Italia). 

Gli stessi si sono rivolti al segretario generale del Campidoglio per chiedere una verifica delle operazioni di voto, forti delle criticità emerse dai lavori della Commissione trasparenza. Due i nodi che hanno allertato i consiglieri sulla presunta "operazione politica che snatura l'idea originaria del centro". La presenza, in qualità di presidente e scrutatori, dei consiglieri di maggioranza Jacopo Argilli e Sara Lilli (Sel) e Livio Ricciardelli (Pd), insieme all'elezione a presidente di Giacomo Figà Talamanca, figlio del presidente della Commissione scuola del municipio, e la finestra di tempo disponibile per le iscrizioni al centro. 

"E' stato possibile iscriversi solo per cinque giorni nell'arco delle due settimane previste (a metà giugno, ndr), il martedì e giovedì, presso l’ufficio cultura del Municipio (quando cioè gli uffici hanno l’apertura prolungata anche il pomeriggio) e durante l’open day" spiega il presidente della commissione Trasparenza, Lorenzo Santonocito. "Questo non ha permesso un’effettiva facilità di accesso al centro. Oltretutto anche la pubblicità per l’iscrizione è avvenuta solo a mezzo internet. Risultato: circa cinquanta iscritti di cui solo una trentina partecipanti di fatto alle elezioni". 

"Come opposizione -prosegue- abbiamo posto un quesito a Tronca, Gabrielli e al segretario generale del Comune di Roma, Dott.ssa Buarnè, chiedendo un parere sull'intera procedura". La risposta ancora non è arrivata. "Il segretario ha risposto al direttore del municipio chiedendo ulteriori dati per potersi esprimere compiutamente sulla vicenda". Da qui la richiesta di stoppare la ratifica del centro, sottoscritta anche da un esponente di maggioranza. 

"Proprio perché teniamo al bene e all'autonomia dei ragazzi riteniamo poco opportuna la presenza di poche decine di iscritti e del comitato direttivo di esponenti politici, militanti di partito, parenti di consiglieri, membri dei comitati elettorali, fino alla partecipazione di tre consiglieri municipali in qualità di scrutatori". Così il capogruppo della Lista Civica Marino, consigliere Stefano Marin. 

"Ci immaginiamo cosa sarebbe stato se una cosa del genere fosse accaduta in un centro anziani? Ben venga il centro giovani come nelle esperienze già attive, ma sia veramente aperto, si dimetta l'attuale comitato direttivo, si aprano le iscrizioni per un mese, si pubblicizzi il più possibile l’apertura delle iscrizioni, si elegga un comitato direttivo rinnovato e meno vincolato alla politica locale. Per il bene dei nostri giovani e della stessa politica".

LA REPLICA - Ma il minisindaco si prepara al voto, e rispedisce al mittente tutte le accuse, "frutto solo e soltanto di una sterile e strumentale polemica politica". Contattata da Romatoday, Sabrina Alfonsi esclude qualunque interesse politico o mancanza di trasparenza nelle procedure di voto degli organi del centro. "Tutte le procedure sono passate al vaglio degli organi amministrativi del municipio, lo stesso direttore del municipio non ha rilevato alcuna irregolarità. Si è svolto tutto in trasparenza. Il resto è chiacchericcio politico senza riscontri".  


 

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