Da San Saba a Monti è rivolta contro i ciak: "Stop ai set cinematografici gratuiti"

San Saba, Aventino, Testaccio, Monti, sotto assedio di camion, cineprese, camerini che intasano tra un ciak e l'altro strade e marciapiedi. Roma si sa, è da sempre un set cinematografico tra i più ambiti, ma troppo spesso le esigenze del grande schermo non vanno d'accordo con quelle dei romani, specie se il suolo pubblico, in nome dei riflettori, non lo paga nessuno. 

"Abbiamo chiesto alla giunta e al consiglio di intercedere sull'amministrazione capitolina per una revisione della delibera per l'aggiornamento delle tariffe" ci spiega Sara Lilli, consigliera Pd del I municipio. Perché se i residenti devono sopportare meno i parcheggi "rubati", il rumore continui dei mezzi pesanti e le emissioni dei gas di scarico davanti alle finestre, che almeno il territorio possa in qualche modo beneficiarne. 

Con una delibera del 2004 infatti l'allora amministrazione stabilì una serie di esenzioni e di sgravi sull'occupazione di suolo pubblico, per una maggiore sponsorizzazione all'estero della Città Eterna. Con buona pace dei cittadini, costretti a convivere con i pro e i contro della notorietà. 

"Adesso basta, servono regole chiare e ricadute positive sulla città" continua Lilli, che insieme ai consiglieri Daniela Spinaci, Claudia Santoloce, Jacopo Scatà, Valeria Zancia, gruppo Pd, hanno sottoscritto una mozione indirizzato alla presidente Alfonsi e alla sua Giunta. Ieri un sopralluogo nel rione San Saba e la conferma delle strade invase. Giovedì 3 novembre, alle ore 9, la convocazione sul tema di una commissione mobilità ad hoc. Tra gli invitati il dipartimento Cultura e la Polizia Municipale.