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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Differenziare a Testaccio: i residenti chiedono il pugno di ferro

A un mese dell'ennesima proroga di Malagrotta la raccolta porta a porta (laddove c'è) non decolla. Come nel quartiere Testaccio, dove i residenti invocano il pugno duro contro i furbi: più multe per chi sbaglia

Cartelli per avvisare della novità e un opuscolo con l’elenco dei vari rifiuti (in ordine alfabetico) e la rispettiva destinazione. Ma soprattutto operatori Ama presi d’assalto dai cittadini che ne chiedevano di ogni. Partita nel novembre 2009, la raccolta differenziata nel quartiere Testaccio prometteva di replicare, grossomodo, il modello già sperimentato (con successo) in zone più periferiche come Colli Aniene e Decima. Un modello misto che potremmo definire condominiale, con bidoncini per l’umido e l’indifferenziato posizionati negli androni dei palazzi, mentre per plastica, carta e vetro permanevano i grossi contenitori bianchi e blu sistemati ai lati della strada.

UN SISTEMA DA PERFEZIONARE - Non era difficile, per la verità, capire fin da subito il problema dietro l'angolo: cattivo odore negli spazi comuni, specie nei condomini sprovvisti di androne esterno o cortiletti interni, e durante il week end. Così difatti è stato, e le proteste in questi tre anni di sperimentazione non sono certo mancate. Del disagio si è fatto portavoce, era l’estate scorsa, anche il consigliere Pdl Alessandro Cochi, che in una missiva inviata all’Ama aveva chiesto, almeno per il periodo estivo, "di spostare i contenitori dei rifiuti all'esterno dei condomini per finalità di igiene e sicurezza pubblica.  Con temperature prossime ai 40 gradi –spiegava Cochi -  i contenitori della spazzatura, oltre a creare un'atmosfera irrespirabile e nauseabonda costituiscono degli autentici focolai di infezioni e malattie, alimentati dalla contemporanea presenza di alcuni ratti che scorrazzano dentro i cortili".

Una situazione evidenziata anche dal Sel che proprio per scongiurare lo spostamento in strada dei bidoncini in questione aveva chiesto un potenziamento del servizio e l’igienizzazione periodica dei contenitori. L’Ama si è impegnata a venire incontro ai residenti, ma un nostro sopralluogo nel quartiere ha confermato che i disagi continuano, e i residenti guardano con sempre maggior favore a modelli diversi.


“Perché non fare come a Viale Marconi – mi spiega una signora – dove a raccogliere l’umido c’è un furgoncino che non da fastidio a nessuno?”. Le spiego che anche lì le lamentele non mancano e i rifiuti in strada neppure. “Lo so, poi la gente si lamenta sempre, però almeno sai quando passa e ti regoli di conseguenza”. Poi c’è chi vorrebbe tornare al vecchio sistema dei cassonetti in strada (ma aggiungendone uno per l’organico), e chi vorrebbe una differenziata per la plastica e una per il vetro, “come nel nord Europa”.

TUTTI PER UNO: LE LITI TRA CONDOMINI - Tutti però confermano che non è solo il modo in cui è stata concepita la raccolta porta a porta a non funzionare, ma anche i cittadini ci mettono del loro buttando spesso e volentieri tutto nel bidoncino dell’ indifferenziato, che peraltro viene svuotato con meno frequenza, e le conseguenze si lasciano immaginare. Uno dei meriti, se vogliamo, di un sistema così pensato è che obbliga i condomini a confrontarsi tra di loro. Anche perché le multe, quando arrivano, le pagano tutti gli inquilini di uno stabile. “Ho litigato con alcuni vicini – mi spiega una signora – perché ero l’unica, o quasi, a fare la differenziata. La puzza, però, dovevo sentirla anch’io”. “Nel nostro condominio abbiamo preso una multa – racconta un’altra – a volte gli errori vengono fatti in buona fede, perché ci sono anche persone anziane o invalidi. Però mi arrabbio molto quando vedo chi non differenzia per pigrizia”.

LA SOLUZIONE? MULTARE I TRASGRESSORI – Secondo chi vive a Testaccio il problema è anche di educazione, civica ed ecologica. Fare di più per informare e sensibilizzare è possibile (e doveroso), ma le guide e gli opuscoli informativi, dicono dal quartiere, sono stati consegnati più di una volta. E poi, comunque la si metta, homo homini lupus: la chiave di volta del problema rifiuti è iniziare ad accettare l’idea che qualcuno impara solo pagando.

Così, sulle multe sono tutti d’accordo: “Anch’io pago una multa – dice una signora- è la tassa sui rifiuti, molto più alta che in altri paesi per colpa dei furbetti”. “Tutti accusano l’Ama mai loro stessi. Io ho un nipote che ha 5 anni e sa già differenziare, perché gliel’abbiamo insegnato. Con la maleducazione a volte ci vogliono le maniere forti”. Un’altra signora: “In questo momento se multano un condominio paghiamo tutti, anche a me è successo, ma alla fine se serve a educare qualcuno ben vengano, è per il bene di tutta la città”. E infine un giovane: “L’Ama avrà tutte le colpe, ma non vengano a dire che non si può differenziare a Roma. Ora abito in provincia, e il primo cassonetto per la differenziata è a 5 chilometri. In una situazione come quella di Testaccio multare non dovrebbe essere un’eccezione, ma la norma. Almeno finché non imparano”.

 

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