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Testaccio Testaccio / Largo Dino Frisullo

Roma Tre ed Accademia delle Belli Arti: così rinasce l’ex Mattatoio di Testaccio

All'Accademia andranno ex fienili e le stalle: al vaglio un accordo ventennale

Nel futuro dell’ex Mattatoio non c’è soltanto Roma Tre. Alla rigenerazione del complesso progettato da Gioacchino Ersoch contribuirà in maniera sostanziale anche l’Accademia delle Belle Arti.

La rigenerazione dell'ex Mattatoio

Dopo aver approvato la delibera che consentirà alla terza università di Roma di riqualificare e disporre di sei padiglioni, l’aula Giulio Cesare è chiamata a votare un altro atto. Come il precedente va nella direzione di riqualificare gli spazi coperti dell’ex Mattatoio. E si prevede di farlo grazie ad una concessione ventennale, rinnovabile di altri 20 anni, che questa volta sarà riconosciuta a  favore dell’Accademia delle Belle Arti.

Gli spazi che vanno all'Accademia

“Con la nuova delibera viene fatto un altro importante tassello per il rilancio dell’ex Mattatoio. Nel 2014 l’Accademia, già presente nel complesso, aveva fatto richiesta di assegnazione di altri spazi. Finalmente è giunto il momento di accogliere quella richiesta e così, dopo la rimozione delle baracche che occupavano alcuni spazi all’interno del complesso, siamo ora pronti per procedere all’assegnazioni di alcuni importanti locali – ha spiegato Yuri Trombetti, il presidente della commissione patrimonio – mi riferisco agli ex fienili, all’ingresso di largo Dino Frisullo ed alle stalle, che saranno consegnate appena sarà perfezionato il trasferimento delle botticelle a Villa Borghese”.

I padiglioni già riqualificati

L’Accademia delle Belle Arti già dal 2004 ha iniziato a ricevere alcuni padiglioni del complesso che, progressivamente, sono stati riqualificati. L’operazione di rigenerazione è partita con un primo lotto di circa 2mila metri quadrati coperti – e tremila scoperti – relativi agli ex padiglioni espositivi del bestiame (edifici definiti 37a e 37b). Sono stati riqualificati in modo da ospitare un’aula grande per la scenografia e la pittura, uno spazio per le attività informative ed un’open air per la scultura. Ma il progetto di rilancio è più articolato, visto che si sviluppa su una superficie coperta che supera i tremila metri quadrati.

Dove arriva il finanziamento

L’amministrazione capitolina è ora pronta a procedere con le successive assegnazioni. Per gli interventi di rigenerazione l’Accademia potrà far leva sul fondo per l’edilizia universitaria 2021-2035 e, per la presentazione del programma d’investimento (come previsto dal DM 1274/2021) doveva sussistere, al momento della domanda “almeno una dichiarazione d’impegno sottoscritta dal legale rappresentanta dell’ente pubblico proprietario (il comune ndr) a concedere l’uso gratuito dell’immobile per una diurata di almeno 19 anni. Il Campidoglio si prepara ora a rilasciare per 20 anni, rinnovabili.

I padiglioni da riqualificare

Dopo lo sgombero e la bonifica della tendopoli eseguiti lo scorso giugno, l’Aula Giulio Cesare si prepara ad assegnare all’Accademia (che dovrà saldare  un debito pregresso di  732mila euro) i locali che mancano all’appello per realizzare il progetto della “città delle arti”. Si tratta del cosiddetto “Panottico”, l’edificio a pianta ottagonale che campeggia nel viale, gli ex fienili ed, una volta riacquisite, anche le stalle dove alloggiano le botticelle. A quel punto la riqualificazione del complesso, nell'anno in cui Testaccio festeggia il suo centenario, dovrebbe essere completata.

La "Città delle Arti": le immagini del progetto

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