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Testaccio Centro Storico / Largo Dino Frisullo

Testaccio, Città dell'altra economia a rischio chiusura: preoccupato il Consorzio

Il contratto d'affitto con il Comune sta per scadere. Molto preoccupate le 20 organizzazioni che gestiscono lo spazio. Con loro Pd e Sel. L'amministrazione rassicura: "a settembre nuovo bando"

La Città dell'Altra economia, che si trova a largo Dino Frisullo, all'interno del Campo Boario dell'ex mattatoio nel quartiere di Testaccio, a Roma rischia la chiusura. A fine settembre scadranno i termini per i contratti di affitto con il Comune, previsti nel bando la città, nata per promuovere le cooperative che operano nel campo dell'agricoltura biologica, del commercio equo e solidale, dell'energie rinnovabili, del riuso e riciclo dei rifiuti, del turismo responsabile, potrebbero quindi non avere più questo spazio per operare. Si tratta di oltre 20 organizzazioni impegnate da tre anni nella sperimentazione di concrete iniziative di economia alternativa e solidale che esprimono grande preoccupazione per quello che potrebbe accadere.

Il Comune però rassicura: "Il nuovo bando è in corso di elaborazione, sarà ad evidenza pubblica a garanzia e nel rispetto dei criteri di trasparenza. La pubblicazione dovrebbe avvenire entro i primi giorni di settembre e potranno partecipare tutte le imprese sociali relative ai settori suddetti. Inoltre come per gli altri incubatori di impresa, contrattualmente non è possibile concedere proroghe né nuovi insediamenti oltre il periodo di tre anni".

Secondo il Campidoglio "attraverso il nuovo bando di gara l'amministrazione comunale risparmierà circa 250 mila euro l'anno per la gestione e manutenzione della Città dell'Altra Economia". Le spese saranno infatti a carico del futuro gestore. La risposta non convince però l'opposizione. Il consigliere comunale del PD Dario Nanni ricorda come "da mesi ha presentato una interrogazione per conoscere le intenzioni della giunta a riguardo dei progetti già previsti dalla precedente amministrazione Veltroni sugli spazi e le realizzazioni nell'ambito della Città dell'Altra Economià " ma ancora nessuna risposta. "Il sindaco Gianni Alemanno - afferma Nanni - dichiaratosi più volte sensibile a queste tematiche invece di fare chiarezza, tace". "Non lasceremo dissipare da questa amministrazione che si cela dietro pretestuose polemiche amministrative, il lavoro positivo ed importante svolto in questi anni dalla "Città dell'Altra Economia"", conclude il consigliere.

Daccordo con lui l'esponente di Sinistra Ecologia e Libertà Luigi Nieri. "Ci mobiliteremo contro questa decisione del Comune di Roma. Da quando si è insediata la nuova giunta Alemanno, c'é stato un susseguirsi di azioni volte a mettere in difficoltà la vita della Città dell'Altra Economia, e questo è l'ennesimo colpo di mano. Come già avvenuto per il centro di cultura ecologica - ricorda Nieri dai microfoni di Radio Popolare - ci si trincera dietro a dei regolamenti per cancellare esperienze non gradite, ma innovative nel campo romano, nazionale e internazionale. Mi auguro che contro questa decisione della giunta ci sia una mobilitazione non solo di chi è attento a questo mondo, ma di tutta la città di Roma".

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