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Testaccio Testaccio / Via Nicola Zabaglia

Campo Testaccio: la riqualificazione promessa resta ferma al palo

Sul futuro dell'impianto pesa ancora la stagione fallimentare del Pup

Il sogno di rivedere una squadra di calcio in azione sul rettangolo di gioco di via Zavaglia si sta trasformando in un incubo. Dopo anni di inutilizzo e di promesse riqualificazioni, il campo di via Testaccio resta infatti un luogo impraticabile. 

Da campo di calcio al fallimentare progetto del PUP

L’intricata vicenda che non ha finora consentito di ripristinare il campo su cui l’As Roma ha giocato quasi ininterrottamente per tutti gli anni Trenta è stata ricostruita durante la seduta convocata il 16 dicembre dalla commissione sport. In quell’occasione è emersa anche l’esistenza di un concessionario, l’Asd Testaccio 1968, che vanta ancora dei crediti dall’amministrazione per l’utilizzo dell’impianto. L’area di via Zavaglia infatti, nel 2006, era stata inserita tra quelle destinate ad ospitare un PUP da oltre 250 posti auto.

I diritti del vecchio concessionario sportivo

Avviati gli scavi, il parcheggio interrato non è mai stato realizzato e, al termine di un contenzioso legale, il Consiglio di Stato ha revocato la concessione al Consorzio Romano Parcheggi ed un paio di anni più tardi l’aula Giulio Cesare ha provveduto a stralciare l’area dal PUP.  “Quella revoca è arrivata 18 mesi prima della scadenza della nostra concessione che, il campidoglio decise di sospendere perché – dopo gli scavi – di fatto l’impianto sportivo non c’era più” ha ricordato Alessio Di Curzio, dell’ASD Testaccio 1968. “Al momento i nostri tecnici stanno dialogando con il dipartimento sport – ha aggiunto Di Curzio – per capire come presentare il nuovo progetto per la riqualificazione dell’area”.

Una riqualificazione ferma al palo

“Secondo il nuovo regolamento degli impianti sportivi, una società che abbia ancora una vecchia concessione in sospeso, può presentare un project financing per la ristrutturazione, miglioria o potenziamento dell'impianto. Il progetto, una volta verificato e recepito dall'amministrazione comunale, viene inserito nel 'Piano investimenti di Roma Capitale' – ha spiegato Nando Bonessio, il presidente della commissione sport di Roma Capitale – e viene indetto un'avviso pubblico accessibile a tutti i soggetti interessati alla sua realizzazione. Il concessionario proponente mantiene un 'diritto di prelazione' rispetto all'aggiudicazione dei lavori e della futura gestione dell'impianto”. E' quindi  questo anche il caso dell’ASD Testaccio che, sul campo, vanta un diritto di prelazione.

Ed il progetto di riqualificazione che era nato sulla scorta della partecipazione con i cittadini? “Nel gennaio del 2021 la vecchia amministrazione ha sottratto al municipio la responsabilità dell’impianto, per avocarla al Dipartimento sport” ha ricordato Bonessio . Da allora non solo è naufragato un progetto che prevedeva la restituzione dell’impianto al territorio, ma semplicemente “non sono stati fatti passi avanti” ha aggiunto Bonessio, prima di promettere di tornare sulla questione con “una nuova seduta di commissione dopo le festività natalizie”.

Un rettangolo da gioco diventato troppo piccolo 

Progettato da Silvio Sensi, il padre del patron giallorosso del secondo scudetto, si sviluppava su una superficie maggiore rispetto all’attuale. “Finchè è stato utilizzato includeva anche l’area dov’è stata successivamente edificata l’ex scuola media Cattaneo ed una serie di capanni – ha spiegato il presidente della commissione sport Nando Bonessio – era quindi più esteso rispetto alla superficie attualmente disponibile”. E questo già crea un problema perché, le dimensioni attuali, non sono più sufficienti per iscrivere delle squadre di calcio ad un livello che non sia giovanile. E questo, inevitabilmente, complica anche potenziali piani di rilancio dell’impianto che, tra il 1929 ed il 1940, è stato il tempio dei tifosi giallorossi.
 

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