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Risciò, il Tar dà ragione a Tronca: "Senza licenza sono abusivi"

La cooperativa ha impugnato l'ordinanza di divieto del commissario, ma i giudici hanno confermato lo stop: "Serve regolare concessione tramite delle licenze"

I giudici danno ragione a Tronca: i risciò per turisti sono abusivi se chi conduce i velocipedi a tre ruote non è in possesso di regolare licenza, come previsto dalla legge quadro 21/92. La sentenza del Tar è seguita al ricorso della onlus, che ha gestito il servizio, dopo l'ordinanza di divieto emanata dal commissario lo scorso mese di novembre.

Vi si conferma "la necessità anche per questo tipo di servizi di autorizzazioni comunali concesse attraverso bandi" sollecitando "la prossima amministrazione comunale a disciplinare l'esercizio del trasporto di persone mediante servizi pubblici non di linea aggiornando i regolamenti esistenti al fine di promuovere varie forme di mobilità sostenibile garantendone una disciplina condivisa".

A dare la notizia è Mauro Cioffari, già capogruppo di SEL in I Municipio e candidato capolista di Sinistra x Roma alle ultime elezioni, tra i promotori, nella scorsa consiliatura, assieme ai colleghi di Sel, Graziella Manca e Jacopo Argilli, di una mozione che sollecitava il Comune di Roma a regolamentare le nuove forme di mobilità ecocompatibile adibite al trasporto di persone.

​"Il Consiglio del I municipio - ricorda Cioffari - con la mozione 74 approvata all'unanimità l'8 ottobre del 2015 invitava l'amministrazione comunale a definire una regolamentazione per l'esercizio del servizio di trasporto persone con mezzi tipo bici risciò e golf car, aumentati in modo esponenziale negli ultimi anni in particolare nell'area di Via dei Fori Imperiali, in Piazza del Colosseo e nel Rione Monti". Istanza in parte accolta con lo stop voluto dal commissario Tronca.

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