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Centro piegato dai decibel della movida: "Serve un regolamento"

A parlare è Paolo Gelsomini, portavoce del Coordinamento Residenti Città Storica. Il regolamento su norme, limiti acustici e sanzioni verrà presentato dal comitato a settembre, nel frattempo la raccolta firme per la delibera popolare

Schiamazzi notturni e locali che rimbombano fino a tarda notte. Non bastano gli ambulanti abusivi e i tavolini 'selvaggi' ad assediare il centro storico. I residenti sono costretti a sopportare musica altissima a tutte le ore. Esasperati chiedono al sindaco di intervenire, anche su questo, con un regolamento ad hoc. Ci sta pensando il Coordinamento Residenti Città Storica al lavoro con tecnici di livello per presentare un lavoro dettagliato da trasformare in delibera. 

"Trastevere, Testaccio, Monti con bar e discoteche, ma anche piazza del Popolo con i concerti istituzionali sono le zone di movida che presentano le criticità maggiori" ci spiega Paolo Gelsomini, presidente dell'Associazione Progetto Celio e portavoce del Coordinamento di comitati e associazioni del centro. "A Roma non esiste niente di simile a un regolamento vero e proprio, ci sono i piani di zonizzazione acustica ma mancano norme, casistiche e sanzioni". 

Un vuoto normativo che nelle intenzioni del comitato verrà colmato con il documento in via di redazione. Da trasformare, con la raccolta di 5 mila firme, in una delibera di iniziativa popolare da discutersi in Consiglio. Il tutto è previsto per settembre. Un bel passo in avanti rispetto agli strumenti legislativi attuali.

AD OGGI - Come spiegato da Gelsomini, il Comune ha adottato, con delibera del Consiglio Comunale n. 60 del 23 maggio 2002, una classificazione acustica del territorio. Si legge sul sito di Roma Capitale: "Secondo la diversa caratterizzazione d'uso del territorio stesso, sia urbano che rurale, si sono assegnate le sei classi acustiche di riferimento individuate dalla normativa". 

Per normativa si intende la legge quadro nazionale 447/95 sull'inquinamento acustico. Le sanzioni sono previste, come ci viene confermato dagli agenti della Municipale, ma solo dopo l'intervento dell'Arpa su segnalazione dei cittadini. E comunque i limiti di riferimento fissati in decibel sono regionali. Procedura ritenuta insufficiente da comitati e residenti che chiedono una mano più pesante.  

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