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OSP E COMMERCIO

La grana delle occupazioni di suolo pubblico: commercianti chiedono la proroga, ma la quadra è lontana

Fiepet e Confesercenti chiedono attraverso una mozione della Commissione commercio che il Campidoglio intervenga sul rinnovo delle concessioni di occupazione del suolo pubblico, considerando le stagioni perse e le difficoltà sostenute

Trovare la quadra tra l’emergenziale e l’ordinario, per disciplinare le attività commerciali e l’occupazione del suolo pubblico entro il 31 dicembre 2021, quando scadranno le occupazioni di suolo pubblico (osp) garantite dalla delibera capitolina 21/2021. È questo il principale nodo da sciogliere che la commissione commercio e attività produttive di Roma Capitale porterà all’attenzione dell’aula dell’assemblea capitolina dopo aver sottoscritto una mozione che racchiude tutte le criticità del settore.

A iniziare dall’estensione delle osp oltre il 2021, ma anche il regolamento a cui tutti gli operatori commerciali dovranno attenersi nei prossimi mesi, nel rispetto del decoro urbano, della viabilità e considerando le difficoltà economiche che gli esercenti stanno affrontando.

“L’idea è cercare di riformare il criterio di occupazione di suolo pubblico tra zone Unesco e non Unesco della città – ha spiegato in commissione capitolina pochi giorni fa il Consigliere Andrea Alemanni, presidente della commissione Commercio – attualmente è iniquo, in alcune zone le attività commerciali usufruiscono di estensione della superficie di esercizio al 50%, altre al 70%”, creando così una difformità tra zone della movida come a Città giardino a Montesacro, il Pigneto e quelle più periferiche.

Cosa prevede la normativa sulle osp e le criticità del commercio a Roma

Il decreto sostegni 41/2021 estende i suoi effetti su scala nazionale con provvedimenti emergenziali validi fino al 31 dicembre 2021. Tra le disposizioni, c’è anche la sospensione del canone di occupazione di suolo pubblico per le attività commerciali, che a Roma è regolamentata dall’art. 38 della delibera capitolina 21/2021, emessa per far fronte ai danni economici della pandemia.

Delibera che decadrà però il 31 dicembre, con effetti anche su migliaia di commercianti della Capitale, che in questi mesi si sono attrezzati per venir incontro alle normative Covid, tra cui il Super Green Pass del 6 dicembre, e permettere alle attività di rimanere a galla dopo anni di perdite sul fatturato.

Il tempo per venire incontro alle esigenze dei commercianti è poco, ma la commissione commercio chiede attraverso una mozione all’Assemblea capitolina, al Sindaco e agli assessori competenti di intercedere con il Governo affinché siano prese in considerazione diverse richieste per disciplinare le attività commerciali di Roma e perché tali condizioni vengano prorogate nella Legge di Bilancio 2022.

Cosa prevede la mozione della commissione commercio in Assemblea Capitolina

Innanzitutto, “una maggiore richiesta di risorse da destinare alle rimozioni in danno per le osp commerciali nel 2022”, chiedendo maggiori controlli sulle attività commerciali non in regola o che ricorrono a occupazioni abusive del suolo capitolino.

Parte di questo abusivismo contribuisce ad aumentare le barriere architettoniche. “Il problema è che la regola per come è scritta oggi non è chiara, ed è a libera interpretazione dei Municipi, come per le pedane installate sulle discese dei disabili”, ha affermato il consigliere Alemanni.

Tra le proposte della mozione, c’è quindi la ricostituzione, in seno alla Polizia Municipale, di un Gruppo di coordinamento e controlli sul Territorio per il contrasto all’evasione ed elusione fiscale dal momento che nel Centro Storico “l’80-90% delle autorizzazioni in possesso delle attività ricadono su vie principali – ha spiegato il consigliere Valerio Casini (Iv) - La normativa va modificata e ampliata fino a dicembre 2022, ricorrendo anche a dissuasori che permettano alle attività di rientrare nei perimetri stabiliti e consentire ai commercianti di regolarizzare le attività”.

Tra le priorità elencate nella mozione, allo studio dell’Assemblea capitolina, c’è poi la revisione del regolamento sul commercio in area pubblica, in particolar modo la revisione della tariffazione che nel biennio 2020/2021 ha previsto i canoni COSAP E TOSAP.

Estensione delle osp nel 2022: fino a primavera o oltre l’estate?

Le OSP sono in vigore a Roma fino al 31 dicembre 2021 e al vaglio dell’Assemblea capitolina c’è la possibilità di estenderle anche nel 2022, come proposto in commissione da diversi consiglieri. Se una parte della commissione commercio ritiene di prorogarle per 4 mesi, fino al 30 aprile 2022, una parte dei consiglieri considera però il periodo però insufficiente.

“In 4 mesi l’amministrazione capitolina sarà in grado di revisionare il regolamento del commercio, l’erario urbano e fare opportune verifiche di carattere sanzionatorio sui territori”, ha così giustificato Alemanni.

Una decisione che si scontra però con le osservazioni dei consiglieri di opposizione. “Visto che ci arrivano segnalazioni da Federalberghi che riportano una perdita del 70% sulle prenotazioni per l’aumento della variante Omicron, abbiamo il dovere di risarcire una delle categorie professionali tra le più colpite dalla pandemia – sostiene la consigliera di Fratelli d’Italia, Lavinia Mennuni – chiediamo perciò un’estensione delle OSP almeno a ottobre 2022, tutto questo ritornerà a livello economico e darà respiro alle categorie professionali”.

Le associazioni di categoria: "L’esigenza economica non va di pari passo con quella sanitaria”

Il divario tra primavera e autunno 2022 è un fattore determinante per la ripresa del settore e le associazioni di categoria, presenti il 7 dicembre al tavolo della commissione commercio, hanno condiviso tuti i loro dubbi. “In questo settore c’è chi ha accumulato in questi anni tra i 50 e 300mila euro di debiti, da pagare nei prossimi 15 anni. Chiediamo perciò che il Sindaco Gualtieri mantenga l’impegno preso sulla proroga delle OSP”, ha affermato Claudio Pica di Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio. “Non possiamo pagare le inefficienze di un’amministrazione che ha permesso di installare delle pedane fuori controllo, questo non è un problema delle associazioni ma della macchina amministrativa e chiediamo la proroga delle osp almeno fino al 31 ottobre 2022”.

La proroga delle osp oltre il 30 aprile, in piena bella stagione, aiuterebbe infatti i commercianti a recuperare sui fatturati persi. “Solo nel 2020 hanno chiuso altri 5mila esercizi di ristorazione, per cui l’esigenza economica non va di pari passo con quella sanitaria”, ha Angelo Di Porto, titolare di La taverna del Ghetto e presidente dell’associazione Portico di Ottavia.

“Questa mozione non ci soddisfa perché costringe gli operatori a una precarietà estrema, prorogare fino al 30 aprile 2022 non aiuta le attività in un periodo cruciale”, ha aggiunto il consigliere capitolino De Priamo (FdI), che da mesi ha proposto uno studio per venire incontro alle esigenze della categoria.

Abusivismo e barriere architettoniche nel Centro Storico

Il problema principale, però, riguarda tanto il rilascio delle autorizzazioni quanto il rispetto di viabilità e decoro urbano del Centro Storico, dove si concentrano la maggior parte delle osp e di locali che sfruttano pedane e dehors. I territori più appesantiti dalle occupazioni di suolo pubblico sono quelli infatti il I e II Municipio, i cui uffici amministrativi sono sommersi da richieste di proroghe.

Territorio saturo di pedane, come affermato dall’Assessore alle Politiche Ambientali del I Municipio, Jacopo Scatà. “In I Municipio ci sono 2.910 richieste di pedane montate, per cui sul 65% della somministrazione commerciale il 65% è occupato da pedane. Con questi numeri l’ufficio amministrativo non riesce a lavorare e chiediamo perciò che nella mozione non siano contenute e concesse nuove pedane, altrimenti gli uffici saranno fuori controllo e il Centro storico andrà incontro ad abusivismo con danni per tutti i residenti”.

Una situazione sollevata anche dalla Fiepet. “Anche se il settore non è più in terapia intensiva, il comparto è ancora attaccato ai respiratori e il TAR sta gestendo sul Centro storico almeno 47 ricorsi sull’occupazione delle vie principali. Siamo disposti a rivedere le norme, ma con regole certe perché il regolamento attuale de commercio non va più bene e la proroga delle osp a 4 mesi non ci trova d’accordo”, è quanto ha affermato vicepresidente della Fiepet-Confesercenti e presidente della Consulta del I Municipio, Fabio Mina.

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