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Martedì, 23 Aprile 2024
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Ordinanza anti alcol è già polemica: "Limiti troppo blandi"

L'Associazione Abitanti Centro Storico: "Atteggiamenti troppo permissivi". L'assessore municipale Pescetelli: "Credo che stoppare la vendita da asporto alle 22 sia sufficiente per evitare il caos"

Senza controlli adeguati è solo un palliativo, perché tanto "in Italia si fanno le leggi senza farle rispettare", il problema non è l'alcol ma i vigili in strada. Ogni divieto che si rispetti ha la sua coda polemica. Specie se si parla di movida, di proibire a cittadini e turisti il "divertimento" del fine settimana. 

Il sindaco Marino sta per firmare l'ordinanza anti alcol, lo farà subito dopo le elezioni, quando i municipi interessati avranno proposto i perimetri stradali di applicazione del provvedimento. Stavolta però il problema è l'orario che a qualcuno lascia un pò l'amaro in bocca.  

Accettabile il limite alle 22 per la vendita di bevande alcoliche da asporto, così come va bene anticipare alle 2 il limite per la somministrazione nei locali, per alcuni la falla evidente sono le 24 come limite ultimo per il consumo su area pubblica. 

Già la consigliera municipale di maggioranza, Nathalie Naim, l'ha definita ieri una misura ridicola. "Doveva essere le 22, come in tutti paesi civili". E così aveva chiesto il consiglio municipale. Dello stesso avviso Viviana Di Capua, dell'Associazione Abitanti Centro Storico, che anzi è ancora più dura: "Come sempre assistiamo a un atteggiamento troppo permissivo, io avrei anticipato alle 21 il divieto di vendita. E poi servirebbe un'azione di controllo mirata sulle licenze degli esercenti". 

"E' vero che il consiglio municipale avevo chiesto il limite alle 22 per il consumo esterno - commenta l'assessore municipale al Commercio, Jacopo Pescetelli - ma credo che vietare la vendita dalle 22 sia sufficiente per evitare che in strada si crei il caos". Questione importante invece riguarda l'Estate Romana. 

"Vorremo chiedere al Comune di estendere il provvedimento anche al Lungotevere, dove si svolgerà gran parte delle manifestazioni estive". Il Tevere, con banchine e ponti, è infatti un'area di competenza regionale, nè il Campidoglio nè tanto meno i Municipi hanno potere diretto di intervento sul Biondo. Ma è evidente, come sottolinea Pescetelli, che escludere quell'area creerebbe disparità tra esercenti, rischiando poi di vanificare l'intera ordinanza. 

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