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Municipio I, Cioffari: "Bilancio sacrifica servizi a anziani, disabili e minori"

"Non lo voto"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Il Consiglio del Municipio I Roma Centro ha espresso parere favorevole, a maggioranza, nella seduta convocata ieri, al Bilancio di previsione finanziario 2016/2018 e al piano degli investimenti 2016/2018.

Mauro Cioffari, Presidente della Commissione Bilancio - Personale - Affari Generali e Consigliere SEL - SI, dopo la dichiarazione di voto in Consiglio, volta a segnalare le criticità di un bilancio che non risponde ai bisogni e alle aspettative dei cittadini, non ha partecipato alla votazione finale.

"Spiace molto constatare", dichiara Cioffari, "dopo il lavoro istruttorio svolto in Commissione Bilancio, in cui più volte i Consiglieri PD hanno fatto cadere il numero legale al momento della votazione, che la discussione in aula si sia voluta ridurre ad appena poche ore di confronto. Una prova di forza, una vera e propria conta voluta dalla Presidente Alfonsi, poco utile al dibattito democratico che si sarebbe dovuto svolgere in Consiglio".

"Quando i fondi a disposizione sono pochi", denuncia Cioffari, "fare politica vuol dire decidere quali siano le priorità per il territorio. Il Consiglio del I Municipio non ha avuto il tempo sufficiente e gli strumenti necessari per approfondire il bilancio e per darsi delle priorità politiche".

"A causa dell'insufficienza delle risorse previste", rincara Cioffari, "rimangono aperti molti nodi che riguardano la cura dei nostri Rioni e dei nostri Quartieri, la manutenzione delle strade, per la quale non ci sono più fondi nel piano investimenti, il verde pubblico, la derattizzazione e disinfestazione delle scuole e, non ultimo, l'abbandono in cui versa l'ex XVII Municipio (accorpato all'ex I) con il trasferimento, il 14 agosto 2015, dell'Ufficio Tecnico Edilizio, in disaccordo con le linee guida date dalla Commissione, nella sede di Via Petroselli, causando molteplici difficoltà agli utenti, ed il paventato trasferimento dell'Uffcio Politiche Sociali nella sede di Circonvallazione Trionfale. Non si è voluto aprire un confronto con le opposizioni su nessun emendamento portato in Consiglio".

"Un discorso a parte", aggiunge Cioffari, "meritano le politiche sociali. Con la Deliberazione di Giunta Capitolina n. 191 del 18 giugno 2015, che parzialmente modifica la Deliberazione di Giunta Capitolina n. 355 del 21 dicembre 2012 con la quale sono stati riorganizzati i servizi di assistenza domiciliare per persone anziane (SAISA), per i disabili (SAISH) e per i minori (SISMIF), vengono giustamente rimodulati i corrispettivi agli erogatori dei servizi, prevedendo la giusta rideterminazione dei costi degli interventi per le categorie professionali coinvolte".

"La Delibera n. 191", osserva Cioffari, "non esplicita, tuttavia, indicazioni in merito a dove si vadano ad individuare le maggiori risorse economiche per attuarla".

"Al netto dei numeri", chiarisce Cioffari, "avendo a disposizione le stesse risorse del Bilancio precedente, il legittimo onere maggioritario previsto per i lavoratori che svolgono i servizi di assistenza domiciliare, ricadrà necessariamente sul numero di ore di assistenza che verranno erogate agli anziani, ai disabili e ai minori. Il buio totale, infine su quello che sarà il futuro delle residenze sanitarie assistite".

"Tutto ciò", conclude il Consigliere Cioffari "è inaccettabile per un'amministrazione di centrosinsitra. L'obbligo del pareggio di bilancio in Costituzione, fortemente voluto da Berlusconi e da Tremonti, introdotto da Monti e applicato dal Governo Renzi, che per il principio di sussidiarietà vale anche su atti legislativi minori, in questo caso su una Delibera di Giunta comunale che avrebbe dovuto prevedere fondi certi e sufficienti ma che non lo ha fatto, non può sempre ricadere sulle persone più fragili".

"La nostra città ha bisogno di discontinuità rispetto al passato, a partire dal Decentramento e dalle Politiche del Bilancio. È necessario rimettere al centro i beni comuni, i diritti sociali, i diritti civili e i bisogni dei cittadini riscoprendo una comunità viva, che alza la testa e chiede al governo di finirla con lo strozzinaggio".

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