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Monti Via dei Serpenti

Niente isola ambientale a Monti: il Consiglio di Stato stronca il progetto bandiera del M5s 

La sentenza boccia Argiletum: mancano le analisi sul traffico e si riscontrano violazioni del Codice della strada. Stefàno (M5s): "Resto di stucco che cittadini esultino, è una sconfitta di tutti"

L'isola ambientale nel rione Monti non s'ha da fare. Lo dice il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di residenti e commercianti infuriati contro il progetto sponsorizzato invece a gran voce dal Campidoglio a Cinque Stelle. Già, il sogno grillino di trasformare via Urbana e strade adiacenti in un'area traffic free si scontra con il pronunciamento dei giudici di palazzo Spada, proprio quando il cantiere era prossimo a partire, e i fondi da tempo impegnati a bilancio. 

Si chiama (o si chiamava) "Argiletum", il piano di riordino della viabilità nel rione. Redatto nel 2017, prevedeva la pedonalizzazione parziale di via Urbana e via Madonna dei Monti, l'allargamento dei marciapiedi di via Serpenti, l'installazione di tre nuovi varchi di accesso Ztl, simil tridentino. Due lotti di lavori, il primo finanziato con 700mila 825 euro era già stato affidato e i cantieri pronti a partire prima dell'emergenza coronavirus che ha poi interrotto l'iter. 

Un progetto carissimo al presidente M5s della commissione Trasporti Enrico Stefàno, ora necessariamente da deporre nel cassetto. Un fulmine a ciel sereno per l'amministrazione capitolina, dopo anni di lotte dei comitati di quartiere, appoggiati dal I municipio a guida Pd, che ora gridano vittoria. La ragione delle tante proteste reiterate in questi anni? Nelle strade pedonalizzate il rischio è un'invasione incontrollata di tavolini e dehors, con annessi e connessi problemi legati alla movida notturna. Questa la critica principale (non l'unica), oltre alle accuse di non aver ascoltato a sufficienza i cittadini. 

Nel 2019 il Tar aveva dato ragione al Comune. Il secondo grado di giudizio però ribalta tutto. E la bocciatura è su tutta la linea. "La gestione sconsiderata, sorda e prevaricatrice dei sostenitori del progetto, tra cui alcuni consiglieri M5S, ha causato una clamorosa disfatta per il Campidoglio" commentano dal coordinamento comitati Rione Monti. "Il procedimento è stato caratterizzato da forzature, strumentalizzazioni, manifesta carenza d’istruttoria (analisi di impatto assenti e analisi di traffico insufficienti), violazione delle competenze municipali, parzialità, travisamento dei fatti, sviamento, illogica spendita di fondi pubblici: sono solo alcune delle gravi irregolarità riscontrate dai Comitati e sottoposte al Consiglio di Stato".

Due le motivazioni chiave della stroncatura da parte delle toghe amministrative. Da una parte mancherebbe il piano del traffico, dall'altra la delibera di giunta che fissa i termini del progetto violerebbe il Codice della strada e mancherebbe di un'istruttoria completa e adeguata dei flussi di traffico e degli effettui sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull'ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio. Insomma, per i giudici a mancare sono proprio le basi per un qualunque progetto che ambisca a rivoluzionare la mobilità di un quadrante. 

"Resto di stucco che i residenti stiano esultando, è una sconfitta per tutti" commenta a RomaToday il presidente Stefàno. "I comitati confondono, o voglio confondere, il progetto di via Urbana pedonale con quello dell'isola ambientale, che prevedeva anche tante azioni a tutela dei residenti, penso ai marciapiedi più larghi in via dei Serpenti, a tutto il sistema di riorganizzazione del carico e scarico merci e ai posti auto in via Cavour. Siamo rimasti veramente senza parole". Ora tocca provare a rivedere il progetto, da capo. Non sarà facile, il rischio è quello di aprire l'ennesimo scontro con il territorio, o con parte di esso. "Ci riuniremo la prossima settimana anche con l'Avvocatura - conclude il consigliere - e capiremo il da farsi". 

Pronta la replica dai comitati alle parole di Stefàno. "Come sa bene il consigliere il vero centro del progetto era la pedonalizzazione di via Urbana, via Leonina e via Madonna sei Monti per accontentare i ristoranti che l'hanno richiesta" commenta Lisa Roscioni, del coordinamento di associazioni di Monti. "Via dei Serpenti si sarebbe potuta risistemare indipendentemente. Più in generale il progetto era minato da tali e tante violazioni e irregolarità che stupisce che il consigliere, laureato in giurisprudenza, ancora lo difenda. La legge è uguale per tutti".


 

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