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Esquilino Esquilino / Piazza dei Cinquecento

Sicurezza, per l'Esquilino niente commissione speciale: non passa la proposta dell'opposizione

Bocciata la richiesta di creare uno strumento ad hoc per favorire la vivibilità del rione. Le posizioni a favore e contro la proposta

Garantire più sicurezza all’Esquilino ed un maggiore dialogo con i residenti attraverso l’istituzione di un’apposita commissione municipale. Era questa la proposta che un’opposizione compatta aveva provato a far passare nel territorio amministrato da Lorenza Bonaccorsi.

Gli obiettivi della commissione speciale

La creazione della commissione speciale avrebbe consentito, nelle intenzioni di chi l’aveva proposta, di avviare un dialogo del municipio “con la cittadinanza, i commercianti locali, gli enti del terzo settore, le associazioni, i comitati di quartiere ed i rappresentanti delle etnie presenti nel territorio”. Avrebbe inoltre avuto lo scopo di “analizzare dettagliatamente le criticità” e di svolgere “un raccordo con il tavolo inter-istituzionale permanente su piazza Vittorio”.

La reazione alla bocciatura

La maggioranza, che analogamente alle forze d’opposizione si è schierata in maniera compatta, non ha consentito di approvare la nascita di questa commissione. Per i consiglieri di Fratelli d’Italia, “con il voto contrario l'amministrazione che governa il municipio ha perso una opportunità fondamentale per essere vicina ai cittadini e al territorio, ed ha  scelto di non scegliere”. Per Lorenzo Santonocito, il capogruppo municipale del partito di Giorgia Meloni, è poi stato “paradossale” che  “nonostante l’Esquilino continui a soffrire degli stessi problemi che i cittadini hanno sempre denunciato”, dallo spaccio alle aggressioni, a distanza di quasi sei mesi dall’insediamento della nuova amministrazione, “non ci sia stato nessun indirizzo politico dedicato al rione”. 

Critiche sono state espresse anche dalla rappresentante locale del Movimento 5 stelle. “La commissione speciale, di cui non chiedevamo la presidenza, era un modo per dare ascolto a questa sofferente quanto bella zona di Roma”  ha spiegato Federica Fesa (M5s). La capogruppo pentastellata, prima firmataria della proposta, si è inoltre soffermata sul fatto che, “a fine votazione”, sia stata espressa “la più completa delusione da parte dei residenti e commercianti presenti nel consiglio”.

Perchè niente commissione speciale

A spiegare la bocciatura, interpellata da Romatoday, è intervenuta la capogruppo democratica Daniela Spinaci. “Nel metodo” ha argomentato Spinaci, la sua istituzione sarebbe stata sbagliata perché “avrebbe creato un precedente” in virtù del quale qualsiasi quadrante, ritenendo di necessitare di maggiore attenzione, avrebbe potuto chiedere l’attivazione di una commissione ad hoc”.

Nel merito invece, ha ricordato la capogruppo PD, “esiste un tavolo sicurezza e decoro, cui prende parte la presidente” che già è titolato ad occuparsi delle questioni che, ciascun rione, tende a sottolineare. “Inoltre – ha aggiunto la consigliera Spinaci – proprio per garantire la partecipazione, nelle linee programmatiche abbiamo previsto l’istituzione di un osservatorio, che è specifico di uno o più rioni confinanti” al cui interno commercianti, residenti e comitati, possono far sentire le proprie richieste. In definitiva per la maggioranza, la commissione speciale “La porta di Roma: Esquilino, Castro Pretorio e Termini" non sarebbe stato uno strumento utile. Per rispondere alle esigenze di quei territori, chi vi lavora o abita, dovrà puntare sul tavolo sulla sicurezza e, nel futuro, sull'istituzione dell'osservatorio. 

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