Prostituzione e lavoro nero: sigilli ad un club di striptease di via Montebello
Il blitz, scattato nella notte, ha portato alla scoperta di una ballerina intenta a vendersi nel privè del locale. Sessanta euro per una prestazione sessuale soft: 40 alla spogliarellista e 20 alla cassa
Redazione
24 giugno 2009 14:20
Era completamente nuda, intenta ad intrattenere un cliente in una sala privata. I Carabinieri della compagnia Roma Centro, nel corso di un blitz scattato questa notte, hanno trovato così una ballerina del locale “No Limits Strip” in via Montebello nei pressi della stazione Termini, uno dei più frequentati della Capitale.
Un'indagine partita qualche mese a seguito di alcune irregolarità nel corso di un controllo e che ha portato a scoprire l'offerta di prestazioni sessuali dietro la maschera di un locale di strip tease. I militari hanno denunciato la direttrice del locale, una pregiudicata romena di 41 anni, per favoreggiamento della prostituzione e impiego di lavoratori in nero.
Nel corso del blitz una ballerina è stata trovata con un cliente in una sala privè del club. Ricostruiti anche i pagamenti: per un trattamento privato definito “soft” il cliente pagava 60 euro, di cui 40 andavano alla ragazza e 20 alla cassa.
I militari hanno riscontrato anche gravi violazioni della normativa in tema di sicurezza, lavoro nero e collocamento obbligatorio. Dei sette dipendenti del locale 6 lavoravano a nero. Elevata una sanzione amministrativa di 148.000 euro che va ad aggiungersi alla chiusura e al sequestro del locale di cui è stata sospesa l'attività.
Un'indagine partita qualche mese a seguito di alcune irregolarità nel corso di un controllo e che ha portato a scoprire l'offerta di prestazioni sessuali dietro la maschera di un locale di strip tease. I militari hanno denunciato la direttrice del locale, una pregiudicata romena di 41 anni, per favoreggiamento della prostituzione e impiego di lavoratori in nero.
Nel corso del blitz una ballerina è stata trovata con un cliente in una sala privè del club. Ricostruiti anche i pagamenti: per un trattamento privato definito “soft” il cliente pagava 60 euro, di cui 40 andavano alla ragazza e 20 alla cassa.
I militari hanno riscontrato anche gravi violazioni della normativa in tema di sicurezza, lavoro nero e collocamento obbligatorio. Dei sette dipendenti del locale 6 lavoravano a nero. Elevata una sanzione amministrativa di 148.000 euro che va ad aggiungersi alla chiusura e al sequestro del locale di cui è stata sospesa l'attività.
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