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Esquilino Esquilino / Piazza Vittorio Emanuele II

Riqualificazione di Piazza Vittorio: si parte a gennaio, e i cittadini saranno in prima linea

Un nuovo progetto per il cuore del rione Esquilino grazie a un protocollo di intesa con il comitato di quartiere, Fai e CittadinanzAttiva Lazio Onlus. Nei prossimi sei mesi i residenti saranno chiamati alla stesura del progetto

Manutenzione e partecipazione, è la ricetta per piazza Vittorio. Il cuore del rione Esquilino cambierà volto, e lo farà insieme ai cittadini, chiamati a dire la loro su progettazione e gestione post lavori di quella che sarà a breve la nuova piazza-giardino. Nuova sì, perché sul degrado urge mettere mano e anche rapidamente, ma evitando interventi invasivi. In programma nessuna rivoluzione che stravolga gli assetti odierni, ma piccoli lavori di cesello, mirati, di recupero dell'esistente. 

CITTADINI IN PRIMA LINEA - Si parte da un protocollo d'intesa "per la riqualificazione del giardino e la redazione di un piano di gestione partecipato", siglato da Roma Capitale, CittadinanzAttiva Lazio Onlus e Comitato Piazza Vittorio Partecipato (CPVP). E si prosegue con un cantiere che sarà frutto di un attento lavoro di squadra.

A presentare il tutto questa mattina ai Musei Capitolini gli assessori ai Lavori Pubblici e Ambiente, Paolo Masini ed Estella Marino, l'assessore ai Lavori Pubblici del I Municipio, Tatiana Campioni, Sofia Bosco, direttore Ufficio di Roma e Rapporti Istituzionali del FAI, Roberto Crea - Cittadinanza Attiva Lazio Onlus e Marina Fresa del CPVP. 

Obiettivo finale del progetto è una piazza più verde, più sicura, più vivibile. Gli interventi da effettuarsi nel dettaglio non sono noti, perché semplicemente non sono stati ancora definiti. Niente comunque, lo ripetiamo, che stravolga la natura ibrida dell'area, un po' piazza, un po' giardino, e niente che renda irriconoscibile un luogo simbolo da sempre del rione. 

Quello che è chiarissimo invece è il modus operandi. Lì sì che sta, per dirla con Masini, "la rivoluzione romana", basata "sul coinvolgimento degli uffici" che a loro volta lavorano "per il coinvolgimento dei cittadini". Dal basso. Ma vediamo il caso specifico. 

PARTECIPAZIONE A TAPPE - Per piazza Vittorio il percorso prevede cinque fasi. Nella prima viene attivato il confronto tra i soggetti interessati, si effettuno i rilievi (architettonico e arboreo) e si dà avvio ai lavori dei tavoli. Nella seconda vengono espletate attività progettuali e di comunicazione, e la redazione condivisa del progetto, che viene poi presentato nella terza fase attraverso un incontro pubblico propeduetico all'indizione e all'assegnazione della gara. 

Nella quarta fase prende avvio il cantiere e vengono realizzate le opere. I lavori cominceranno al termine del percorso condiviso, a gennaio 2015, e dureranno circa 12 mesi. L'ultima fase prevede gli interventi relativi alla manutenzione: progettazione partecipata, redazione del piano e condivisione con i vincitori della gara. Il tutto grazie a un bando del Fondo Ambiente Fai, che contribuirà al finanziamento del piano di gestione sulla base delle 1.674 segnalazioni arrivate per la piazza al censimento 'Luogo del cuore'.

LE LINEE GUIDE DEL COMITATO - In prima linea tra i soggetti attivi per la nuova area, il Comitato Piazza Vittorio Partecipato (CPVP), che ha già redatto alcune linee guida. La scelta del riuso sistematico dell'esistente (pavimentazioni, vasconi, fontane). La risoluzione delle criticità attraverso la ricerca di soluzioni progettuali di qualità alta, economiche, durature nel tempo, a bassa manutenzione e realizzabili nell'immediato. 

Un esempio? Ce lo fornisce l'architetto che collaborerà al progetto, Valentina Cocco. "Abbiamo pensato a modificare la strutture di servizio tipo le bocche di areazione della metropolitana, che potremmo trasformare in comode sedute". Accanto a interventi sulle fontane, sulle centraline Acea, sulla casetta liberty dell'Ama. L'importante a quanto pare è che si sia riusciti a cancellare il progetto precedente. 

CONTRO IL VECCHIO PROGETTO - Non è la prima volta che si parla di piazza Vittorio come luogo ostaggio di degrado e incuria. Ma il piano di lavoro redatto dall'ex governo Alemanno (delibera 37 del 14 giugno 2011) non piaceva proprio a tutti. Così è nato il Comitato Piazza Vittorio Partecipato, contro quel progetto "che voleva rifare ex novo il giardino - spiegano dal comitato - non tenendo conto della sua storia e delle sue caratteristiche culturali e sociali". 

Insomma, quanto pianificato dalla precedente amministrazione è stato passato ai raggi x, e tutte le criticità sono venute a galla durante una serie di incontri e assemblee nel rione. Con tanto di raccolta firme per chiedere lo stop. Oggi quel progetto rimasto sulla carta non esiste più, è stato cancellato. Si riutilizzano però i fondi già stanziati, di circa 1 milione e 100 mila euro, e si guarda in direzione opposta, a un disegno che parta dell'esistente, senza bisogno di interventi ex novo.

DAL CENTRO ALLA PERIFERIA - Lo sottolinea lo stesso Masini, deciso a fare di cogestione e coprogettazione una bandiera del suo assessorato. "L'intervento si annuncia fortemente inclusivo, volta a considerare la diversità delle aspettative degli utenti rispetto all'uso degli spazi data la natura 'ibrida' del luogo che è allo stesso tempo piazza e giardino". Ascoltando chi quel luogo lo vive. Così nel centro storico, ma anche oltre le Mura. 

"E' l'idea dei beni comuni che stiamo portando al centro e in periferia e stiamo anche realizzando una delibera sulle cooperative di comunità. I cittadini ci aiutano a progettare, ma anche a gestire. Questa rivoluzione romana che stiamo portando avanti passa anche sul coinvolgimento degli uffici che portano avanti un lavoro differente per il coinvolgimento dei cittadini. E' cambiata stagione, è un bel segnale per la città".

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