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Esquilino via di Colle Oppio

Colle Oppio: ancora nessun intervento sulla tendopoli di rifugiati

Chi frequenta il parco ci tiene a sottolineare che, nonostante denunce e proteste, sul fronte degrado non è cambiato molto. L'assessorato alle Politiche Sociali sui rifugiati: "Stiamo vagliando alcune possibilità, il dialogo con gli occupanti è aperto"

A ottobre le prime segnalazioni, a novembre un intervento delle forze dell'ordine, a dicembre una fiaccolata di protesta. Ma a Colle Oppio il quadro rimane immutato. Di questo pomeriggio un intervento dell'Ama sui residui del Capodanno: botti esplosi, piattini di carta e bottiglie di spumante rimaste intorno agli alberi dalla notte di San Silvestro.​ Ma il degrado, quello della tendopoli abusiva sorta intorno alle Terme di Traiano, rimane.

Un insediamento di rifugiati politici e richiedenti asilo che occupa il prato su via di Monte Oppio. E che non sembra richiamare a sufficienza l'attenzione del Campidoglio.  Eppure, quel parco, è vetrina del 'salotto buono', è parte di quel quadrante di beni archeologici ​tra le priorità sciorinate dal primo cittadino. E da mesi è invaso da un vero e proprio accampamento di immigrati che inevitabilmente pone due ordini di questioni. La prima è il decoro dell'area, utilizzata ogni giorno dai romani che abitano il quartiere. 

IL PARCO NEL DEGRADO - Mamme con bambini, anziani, turisti. Tutti costretti a fare i conti con fuochi di fortuna accesi dai nuovi "inquilini" del parco, con rifiuti e ciarpame accatastati sul prato a pochi metri dal cantiere della Domus Aurea, con panni sciacquati alle fontane e stesi ad asciugare accanto ai cartelli illustrativi dei resti della Roma antica. 

"Non è cambiato assolutamente nulla con le nostre denunce. Com'è possibile che il sindaco non faccia niente dopo tutto quello che è uscito fuori?". Silvia fa parte di un comitato di mamme nato ad hoc per segnalare i continui episodi di degrado. Si dice sconvolta dalla mancanza di interventi da parte delle istituzioni. 

L'ASSISTENZA AI RIFUGIATI - L'altra questione, ugualmente urgente, riguarda l'assistenza. A quanto emerso da identificazioni e censimenti effettuati sull'area, gran parte degli accampati sono richiedenti asilo e rifugiati politici, provenienti per lo più dall'Africa centrale. 

Nelle scorse ore l'annuncio dell'assessore alle Politiche Sociali, Rita Cutini, di un accordo con il ministero dell'Interno per l'ampliamento dei posti di accoglienza ai richiedenti asilo, già anticipato dal sindaco Marino durante le feste. Dagli attuali 250 si toccherà i 2500 posti, con un flusso di 20 milioni l'anno per tre anni. 

Ma su Colle Oppio nello specifico certezze non ne abbiamo. Dall'Assessorato ci comunicano di aver ben presente il caso e di aver già messo in moto la macchina dell'accoglienza. "Stiamo vagliando una serie di possibilità. Siamo stati sul posto e abbiamo proposto delle alternative agli occupanti, alternative che al momento sono state rifiutate. Il dialogo comunque è aperto". Già, ma quanto durerà?

A sollecitare un intervento il più rapido possibile è lo stesso Municipio di via della Greca. Per quanto soddisfatto dell'accordo con il Ministero, l'assessore Emiliano Monteverde, auspica azioni concrete in tempi celeri. "I richiedenti asilo devono essere immediatamente inseriti nei percorsi descritti dall'assessore, mentre per tutti gli altri devono essere, entro pochi giorni, applicate le misure previste dal piano freddo del Comune. Il Colle Oppio deve essere restituito ai romani e anche ai turisti, al più presto. Non possiamo più aspettare".

COLLE OPPIO: LE FOTO DELLA TENDOPOLI

Fiaccolata a Colle Oppio - LE FOTO

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